Quel giorno, era primavera o estate ed era il 1989, dovevamo andare a qualche mostra che si teneva a Palazzo Forti o alla Gran Guardia in Verona. Non ricordo bene, non sono bravo a ricordare le cose e non è detto che in realtà questo ricordo non condensi, in realtà, due giornate diverse.
Fatto stà che, se non m'inganno, vado in quel di Rovigo a prelevare il Beppe Mora, o era Lonigo? Beh, invece del solo Mora mi ritrovo con: il Mora, il Profe Gasparini e...Micheletto credo si chiamasse di cognome...ma il nome proprio non lo ricordo.
L' unico che forse conosci per la sua arte è il Beppe Mora che è un satiro che fa satira; il Profe Gasparini era stato un suo insegnante al liceo artistico, mentre il Micheletto era 'sto vichingo con il capello lungo e biondo da poco era tornato dalla Germania.
Ricordo che fu una bella giornata e che non andammo mai alla mostra. Finimmo in casa di uno scultore mantovano che campava decorando lapidi e che ci mostrò la sua collezione di cocci del '400, '500 trovati tra le sabbie delle golene del Po. La serata finì con una partita a biliardo di cui dovrei conservare ancora una polaroid con i tre protagonisti della giornata.
Il Gasparini non l'ho più rivisto, mi rimane questo suo ritratto fatto dal Mora in quei momenti. Il Micheletto l'ho rivisto qualche tempo più tardi in un happening in cui, col Mora e un altro, mimavamo i Deep Purple, con il playback di sottofondo in un Osteria della Marca Trevigiana.
Quattro persone, una diversa dall'altra, un'accozzaglia di umanità che in comune aveva solo una grande passione per il vino e una buona leggerezza di spirito.
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