sabato 31 maggio 2008

Il nocciolo del nucleare


Ora credo di essere pronto per fare un ragionamento compiuto sul nucleare in Italia, almeno ci provo.
Negli anni '80 (dopo Chernobyl) un referendum fa capire che gli italiani non ne vogliono sapere delle centrali nucleari. La politica si adegua e blocca ogni progetto in atto, peccato che si dimentichi di eliminare le poche ma pericolossime scorie sin'ora prodotte che tutt'oggi restano depositate in luoghi poco sicuri.
La nostra classe politica, si dimentica anche (complici ENEL, ENI ecc...) di preoccuparsi di investire su soluzioni alternative, cosa che nel resto d'europa comunque si è fatto pur continuando ad investire nel nucleare.
Perciò, se ora abbiamo problemi di produzione energetica non è perchè abbiamo rinunciato al nucleare, ma anche perchè non si è investito una bella minchia in fonti alternative e si è continuato a lavorare con petrolio, derivati dal petrolio, carbone e scarsamente in energie rinnovabili.
In questo, i Verdi hanno la loro parte di colpa, Pegoraro Scanio è stato trombato alla grande ed è stata una delle cose più belle mai accadute in Italia, dato che lui e il suo staff sono una manica di incapaci e di inconcludenti (mi raccomando non votarli MAI PIU').
Tutta Europa è disseminata di centrali nucleari, ma possiamo anche capire il perchè. I nuovi membri dell'UE (quelli dell'est) hanno queste centrali perchè hanno ereditato la politica del nucleare dal Patto di Varsavia, sono nazioni povere e faticano a convertirsi, poi, dato che si sono liberati da poco dai carrarmati sovietici, non ci tengono a finir schiavi del gas Russo: cosa che noi siamo grazie al Prodi e all'amicone del comunista Putin ovvero quel pirla del Silvio (non è un insulto, è una citazione da Cochi e Renato).
Francia e Inghilterra hanno le centrali nucleari e investono tutt'ora sul nucleare, ma loro hanno anche un'altra necessità: devono mantenere il loro arsenale atomico (cosa che i nostri giornal-isti/ai si guardano bene dal ricordare).
Germania e Spagna sono nel nucleare dagli anni '70 solo che in tutti questi anni non hanno fatto altro che ridurre i loro investimenti nel settore. Perchè? Secondo i tedeschi, il nucleare forse non è proprio così economico sul lungo periodo; ora stanno ragionando sul da farsi.
Nel frattempo la Danimarca si è ricoperta di centrali eoliche e i cittadini tedeschi vendono l'energia elettrica prodotta dai loro pannelli solari alla rete elettrica nazionale; la vendono allo stesso prezzo che la pagano, uno scambio alla pari insomma.
Noi come siamo messi?
Quel poco di eolico che si è fatto lo si deve poco o niente alla genia dei Pegorari Scani che in questi 25 anni hanno solo rotto i maroni per costruire un utopia verde che non esiste nemmeno a Slumberland.
Negli ultimi 15 anni si sono pure ridotti gli investimenti sulle centrali idroelettriche dell'arco alpino che esistono da due secoli e hanno sempre fornito valigiate di energia a gratis. Forse che i governi italiani hanno seguito l'esempio del tedesco finanziando i cittadini perchè potessero installarsi sulla casa le cellule fotovoltaiche e poi rivendere l'energia in eccesso ai distributori nazionali? Per un tot di anni l'Unione Europea a finanziato alla grande progetti di questo genere; i tedeschi si sono installati il fotovoltaico con i soldi dell' Unione, fondi che l'Italia si è guardata bene dall'utilizzare. In fondo, i feudatari dell'Enel e compagnia cosa ci avrebbero guadagnato?
I nostri governi hanno preferito altre strade, andate sul blog di Grillo che vi spiega tutto, oppure guardatevi Report che dicono meno parolacce e sono più concreti (io ho queste fonti, se vuoi darmene altre sono gradite).
Ora come siamo messi? Siamo messi che dipendiamo dal carbone cinese, dal petrolio arabo e dal gas russo. Forse una centrale nucleare ci servirebbe? Forse si, solo che:
  1. In venticinque anni non siamo riusciti a smaltire un pugno di scorie, l'ultima volta che c'hanno provato a metterle in un sito adeguato in Basilicata è accaduta una mezza rivoluzione.(vedi)
  2. Comunque sia, per costruire le centrali per coprire parte del nostro fabbisogno ci vuol tempo, dicono 5 anni anni, è più problabile che ne servano una quindicina e si prevede che entro venti ci sarà il nucleare di 4 generazione molto più pulito ed economico. In pratica, costruiamo carrozze mentre si stanno progettando le automobili.
  3. La scelta di passare al nucleare nasce dal fatto che il petrolio costa sempre di più. Ma dato che nei prossimi anni il petrolio continuerà ad aumentare, si andrà sempre di più verso il nucleare per produrre energia, ergo, salirà anche il prezzo del plutonio e quindi dimenticati gli sconti nella bolletta. Anzi, diciamocelo chiaramente, i produttori pagheranno qualcosa di meno il plutonio e non abbasseranno i costi dell'energia dopo che noi avremo finanziato le loro centrali nucleari. (Ti sfido a provarmi l'opposto, ci scommettiamo € 1000?).
  4. Sono almeno tre anni che le centrali a carbone sul fiume Po, d'estate, viaggiano a ritmo ridotto o si fermano perchè nel fiume non c'è acqua a sufficienza. In particolare quella di Porto Tolle dove quel genio di Galan sarebbe disponibile a costruire la prima nuova centrale nucleare. Ora, dato che una nucleare consuma almeno 5 volte più acqua di una a combustibile fossile, d'estate che fai? Se questo succede nel Po che è il fiume più grande d'Italia e quello nella zona più ricca di acqua, se le costruisci altrove le centrali, che gli dai da bere? Fanta?

Ora, cerchiamo di essere realisti, se tu vuoi mantenere il caricabatterie del tuo cellulare, la playstation, il dvd, la tv, il pc, il micronde, il condizionatore ecc... probabilmente qualche centrale te la devi cuccare (dico probabilmente!).

Ma se prima si creasse un sistema di produzione domestica come quello tedesco sopra accennato. Se prima si è costruito, dove possibile, le centrali eoliche e solari come Rubbia a fatto...in Spagna!!!. Fatto questo, si potrebbe vedere quanto resta per coprire il fabbisogno e prendere l'inevitabile decisione; nel frattempo magari è uscita la release Nuclear 4.0.

Questo è quanto ho da dirti, ma che vuoi, mica sono uno statista come Scajola, sono solo un voto su una scheda elettorale, con il brutto vizio di riuscire a mettere insieme due pensieri.

Ho trovato anche questo blog che ha altrettante buone argomentazioni a proposito

Mi piacerebbe sapere la tua opinione.

venerdì 30 maggio 2008

Un pomeriggio con il Prof. Gasparini

Quel giorno, era primavera o estate ed era il 1989, dovevamo andare a qualche mostra che si teneva a Palazzo Forti o alla Gran Guardia in Verona. Non ricordo bene, non sono bravo a ricordare le cose e non è detto che in realtà questo ricordo non condensi, in realtà, due giornate diverse.

Fatto stà che, se non m'inganno, vado in quel di Rovigo a prelevare il Beppe Mora, o era Lonigo? Beh, invece del solo Mora mi ritrovo con: il Mora, il Profe Gasparini e...Micheletto credo si chiamasse di cognome...ma il nome proprio non lo ricordo.

L' unico che forse conosci per la sua arte è il Beppe Mora che è un satiro che fa satira; il Profe Gasparini era stato un suo insegnante al liceo artistico, mentre il Micheletto era 'sto vichingo con il capello lungo e biondo da poco era tornato dalla Germania.

Ricordo che fu una bella giornata e che non andammo mai alla mostra. Finimmo in casa di uno scultore mantovano che campava decorando lapidi e che ci mostrò la sua collezione di cocci del '400, '500 trovati tra le sabbie delle golene del Po. La serata finì con una partita a biliardo di cui dovrei conservare ancora una polaroid con i tre protagonisti della giornata.

Il Gasparini non l'ho più rivisto, mi rimane questo suo ritratto fatto dal Mora in quei momenti. Il Micheletto l'ho rivisto qualche tempo più tardi in un happening in cui, col Mora e un altro, mimavamo i Deep Purple, con il playback di sottofondo in un Osteria della Marca Trevigiana.
Quattro persone, una diversa dall'altra, un'accozzaglia di umanità che in comune aveva solo una grande passione per il vino e una buona leggerezza di spirito.

giovedì 29 maggio 2008

Huligani Dangereux


Vuoi saperne di più?

martedì 27 maggio 2008

Ma che bella scoperta


Una famosa coniglietta di Playboy pensò bene di accasarsi con un industriale brianzolo conosciuto in quel di Las Vegas. Trasferitasi nella provincia lombarda, la procace creatura non abbandonò l'abitudine di abbigliarsi succintamente attirandosi i desideri dei maschi e, inevitabilmente, le ire delle femmine locali.
Tanto che, nel borgo in cui risiedeva, l'ex-playmate era nota come La Scoperta dell'America.
PS
E' on line la nuova puntata di Concorrenza Sleale

lunedì 26 maggio 2008

Pubblicità e Fumetti n°5


Poteva forse mancar un Pazienza antiforfora?

Anche alle assicurazioni piacciono i fumetti >>>

domenica 25 maggio 2008

Guida a Capri

Ora, quando vai farti un giretto a Capri, se non ti vai a vedere la Grotta Azzurra sei un pirla, perchè merita molto.

Poi dato che sei in zona, vatti a vedere pure la Grotta Smeraldo a Conca dei Marini che merita pure quella e costa meno.

Ma ritorniamo alla grotta caprese. Dunque, devi sapere che per visitare la grotta devi pagare ben tre biglietti:

a)il biglietto per pagare il motoscafo che ti porterà sino all'imbocco della grotta.


b) il Battellerie Caprese che con la sua barca a remi ti porterà all'interno dell'antro.


c) l'ingresso all'antro magnifico.


Ora, i biglietti che commentano il post risalgono al 2004, presumo che alcune di queste tariffe siano pure aumentate.

Nel complesso, il servizio per giungere alla grotta è stato ineccepibile. Il Motoscafisca era un signore, educato gentile e portava bene lo scafo evitando il più possibile gli inevitabili sobbalzi.

Il batteliere Caprese che mi sono ritrovato, non solo si cucca € 4,30 a cranio per menarti nella grotta poi vuole pure la mancia, ma non quella che ritieni di dargli, quella che vuole lui e s'incazza pure se non glie la dai.

Insomma, sti battellieri capresi sono proprio degli scassacazzi.

Comunque sia, alla Grotta, ci si dovrebbe arrivare pure a piedi...

Dillo ai tuoi amici.

venerdì 23 maggio 2008

Scajola, il nucleare e pure Rete 4


Il minitro Scajola ha dato ieri il lieto annuncio di voler riprendere la politica dell'energia nucleare in Italia. Potrei dirti tutte le mie buone ragioni per dirgli di no. Oppure potrei anche semplicemente riempire questo post di una pletora di insulti gratuiti all'indirizzo del ministro.

Come se non bastasse, ricomincia pure la stagione dei decreti ad personam con il tentativo di legalizzare la posizione illegittima di Rete 4.

Ritengo che la nostra classe dirigente abbia una mentalità ottusamente feudale, incapace di guardarsi attorno nel presente e senza gli strumenti (intelletuali) adeguati per poter
progettare il futuro.

Ma quest'oggi sono così demotivato di fronte a tanta deficienza che non nemmeno la voglia di spiegarti il perchè e il per come delle mie riflessioni. Preferisco avvalermi della saggezza popolare per esprimere i miei aemplici sentimenti:

"Quando la merda monta el scranno o la fa spussa o la fa danno."
E per tirarti su il morale, guardati questo: http://www.asciimation.co.nz/#

giovedì 22 maggio 2008

Il sistema Dayworld

IL SISTEMA DAYWORLD di Philip Josè Farmer - Editrice Nord

Bob Tingle era atterrato, pur non privo di un residuo di Caird. Il novantanove per cento di lui era l'inquilino del mercoledì; l'uno per cento quello del martedì. Di Caird rimaneva ancora abbastanza da ricordare il manichino gonfiato dentro all'impietritore. Cosa avrebbe fatto se Nokomis l'avesse visto?

mercoledì 21 maggio 2008

Il nuovo video dei Righetti

Et voilà il videoclip di Free, uno dei brani contenuti nell'ultimo album dei Righetti.

In realtà di loro non so molto se non che vi suona Giribu, colui che mi traduce in inglese le avventure dell'Agente Speciale Rocco.

Il video l'ho realizzato con tecnologie piuttosto sofisticate:
1) Macchinetta digitale Hp
2) Passaggio in Photoshop per manipolare il colore
3) Editing con Windows Movie Maker

La qualità del video non è eccellente per colpa della nostra scarsa dimestichezza con Youtube, ma al più presto vedremo di migliorarla.

Il cd dei Righetti si intola Mark & Jamie ed è molto, ma molto divertente, non per niente mi ha ispirato questo clip.

Se vuoi averlo o vuoi saperne di + ecco un loro contatto: righetti.theband@gmail.com

lunedì 19 maggio 2008

Pubblicità e Fumetti n°4

Eccoti un Massimo Mattioli in splendida forma per questa campagna pubblicitaria che ormai dovresti conoscere. Magari non conosci o non ricordi Massimo Mattioli?

Ebbene Massimo Mattioli è il creatore di Joe Galaxy, di Pinky e di quel Squeak the Mouse che sembra abbia ispirato Grattachecca e Fichetto. Nonostante questo, se non vado errato, per qualche anno è stato pure art director de Il Giornalino.
E' proprio vero che l'Italia è un paese di impuniti (He, he, he).

Eccoti altri interessanti esempi di pubblicità a fumetti >>>

domenica 18 maggio 2008

I viaggi di Gulliver

I VIAGGI DI GULLIVER - Jonathan Swift - Oscar Mondadori

Mentre salivamo, spesso dimenticavano che cosa stavamo facendo, e mi piantavano in asso finchè i flagellatori non venivano a destare in loro la memoria. Sembravano, infatti, indifferenti alla vista del mio aspetto e del mio vestito forestiero, e alle esclamazioni di stupore dei popolani che non avevano la mente raccolta come loro.

sabato 17 maggio 2008

Pulizie di primavera

E' giunto il tempo delle pulizie di primavera, il momento in cui si da aria al cervello, si toglie la polvere dagli angoli più remoti e ci si riordinano i pensieri.
Non avrei mai pensato che mi fosse così utile e interessante curare un blog. Non tanto per te che stai leggendo, ma per me che sto scrivendo. Per me, appunto, è stata un'ottima opportunità per fare ordine nelle poche e ben confuse idee che mi porto dentro. Avrei potuto farlo in un diario personale è vero, ma condividerle in rete mi da maggior sprone: soddisfa il mio ego per capirci.
Inoltre, devo aver scritto qualcosa di sensato dato che ho potuto constatare di essere stato citato in altri siti. Buon per me.

Sono molto contento che queste pagine elettroniche siano diventate una mia abitudine, dato che tendo ad essere piuttosto incostante, Stranamente non mi sono mai pentito della scelta del nome del Blog che trovo sia stata estremamente felice perchè ricalca la linea editoriale dei contenuti, ovvero nessuna linea editoriale.

Quando decisi di aprire queste pagine, l'intenzione semplice era quella di far conoscere tutte le cosette prodotte nella mia esistenza e che, nella maggior parte dei casi, non aveva trovato spazio altrove. Poi il discorso si è allargato e mi sono detto, perchè non postare anche tutte quelle immagini interessanti che ho nel mio archivio, perchè non postare tutte quelle stranezze dell'epoca pre-blog. Mi sembrava una cosa migliore rispetto alla ridondante replicazione delle immagini di YouTube.

E così ora, a commento dei post trovi dei francobolli cinesi e troverai pure biglietti di tram, concerti, treni, cartoline, ecc... provenienti dagli abissi del secolo scorso. A qualche utilità tutto questo? Può essere interessante? Quasi certamente no. Ma questi oggetti, queste cose, così come le mie opere e i miei pensieri, in fondo non fanno altro che disegnare il contorno della mia esistenza, come dire Bloggo ergo sum.

Se tu che stai leggendo hai circa vent'anni, non ricorderai di certo gli anni della guerra fredda, com'era l'aria di quegli anni, come sono stati decisivi gli ultimi anni del secolo scorso. Ti posso dire che non erano affatto bei tempi, chi ti dice che una volta si stava meglio ti dice una minchiata. Tra terrorismo e testate atomiche si viveva in un clima di apocalisse imminente che comunque annichiliva ogni volontà di allegria. Problemi diversi da quelli odierni, forse più lontani dal quotidiano, ma comunque reali e concreti.

Ho un vantaggio che mi voglio godere e che nessuno può togliermi: ho quarantanni e passa.Ne ho di cose da dire e raccontare, Inshallah ho anche qualche strumento per farlo, ogni giorno che passa ne ho sempre di più. E' il bello della memoria. Vorrei che tutto questo si manifestasse, non so se riuscirò nell'intento e nemmeno lo prendo come impegno. Voglio vivere queste pagine elettriche con leggerezza.
Dato che ritengo che abbiamo iniziato a percorrere la china di un nuovo medioevo, che l'Età dell'oro abbia iniziato la sua finale agonia, sarà interessante raccontare il com'era, il com'è e tirare ad indovinare su il come sarà.

Benvenuto ai tempi nuovi.

venerdì 16 maggio 2008

Il Ritorno del Cavaliere Oscuro

Nel n° 1 di gennaio 1988, sulle pagine del magazine Corto Maltese, arriva in Italia Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, il fumetto che più di ogni altro ha rinverdito il mito di Batman; anzi secondo Alan Moore, di cui ricordo lo splendido Killing Joke, quest'opera di Miller è quella che toglie Batman dal limbo dei fumetti per portarlo nell'olimpo del mito.

Nelle pagine di Corto Maltese, il comic di Miller era appunto introdotto da un bellissimo articolo di Alan Moore che però non ho voglia di riscrivere per intero, a meno che tu non me lo chieda espressamente. Potrei pure accontentarti.
E su questo non ho altro da dire, dato che in rete sull'argomento ne trovate di tutti i colori.
L'unica cosa certa è, che se non fosse stato per l'opera di Miller, quasi certamente il Batman non avrebbe goduto di una nuova giovinezza e a noi ci sarebbe mancato qualcosa.
Se poi pensi che Batman viene creato nel 1939 e che perciò l'anno prossimo compie 70 anni, direi che è una età ragguardevole per un personaggio di fumetti così complicato. Un retaggio del secolo scorso.

Ti consiglio di Visitare DataComics

giovedì 15 maggio 2008

Miseria nera


mercoledì 14 maggio 2008

Il Paradiso può attendere


Integrazione delle 13.48

A ben pensarci, ora, tutto il potere in Roma Capitale è in mano agli Alemanni.
Alemanno è il Sindaco, alemanno è il Papa. Speriamo solo che i due non vengano alle mani.

Roma Kaputt Mundi.

martedì 13 maggio 2008

Pubblicità e Fumetti n°3


Un altro conturbante Manara per questa curiosa campagna Clear del secolo scorso, ma lo fanno ancora il Clear?
Già che ci sono ti segnalo questo articolo su Punto Informatico che elenca i vincitori, con relative motivazioni del Big Brothers Awards 2008. Un premio e un articolo molto interessante che può farci riflettere su molte cosette.

Invece, se vuoi vedere altri esempi dove la pubblicità incontra il fumetto >>>

domenica 11 maggio 2008

A che servono i vecchi?

In una società che richiede (legittimamente) a gran voce lo "svecchiamento" a vari livelli, nella politica, nelle università, in un mondo sempre più veloce a cosa possono i vecchi?

Ad esempio a farci riflettere sul nostro presente e far tesoro della loro esperienza che è l'unica vera ricchezza che un essere umano riesce a raccogliere nella sua vita.
Quindi ti posto due stralci di Eco e Bocca presi dall'Espresso dell'8 Maggio e ti invito a leggerti i due articoli nella loro interezza perchè sono molto illuminanti e pure divertenti.

GIORGIO BOCCA
...un segno di questo tempo balordo è che Putin, l'erede della Rivoluzione d'Ottobre, del terrore staliniano, ma anche dei generali e dei soldati che hanno vinto la II guerra mondiale, un personaggio che partecipa al governo del mondo, non trovi di meglio per distrarsi che volare in Sardegna per ascoltare le canzonette del napoletano Apicella, amico di Silvio, o le battute in romanesco degli attori del Bagaglino.

UMBERTO ECO
Dicevo che i giornali definivano "deliranti" i comunicati delle Brigate Rosse quando sostenevano che esisteva il cosiddetto Sim, ovvero lo Stato Imperialistico delle Multinazionali, mentre questa (anche se espressa con una formula un poco folkloristica) era l'unica idea non delirante di tutta la faccenda, salvo che non era la loro...

Quelle che erano veramente deliranti nel pensiero delle Brigate Rosse e dei gruppi terroristici affini erano le conclusioni che traevano...

Ora chi trae conclusioni sbagliate da una premessa tutto sommato accettabile non è un compagno che sbaglia. Se un mio compagno di scuola avesse affermato che il sole gira intorno alla terra o che due più due fa cinque non lo avrei definito un compagno che sbagliava bensì un coglione.

sabato 10 maggio 2008

Skin Nerds

Come avrai certamente sentito, la scorsa settimana 5 simpatici ragazzi hanno pensato bene di pestare a morte un loro coetaneo per futili motivi, come ha detto il giudice, nelle vie di Verona.

Verona non è abituata a questo genere di cose, è una città di provincia e provinciale, fatta di gente a cui piace farsi gli affari suoi e intrisa di cultura cristiana, nel bene e nel male.
Non so quali sono le tue esperienze, ma ancora mi meraviglio quando sento di questi casi in cui viene pestata o uccisa una persona, chessò, perchè ti ha guardato storto, perchè ha sorriso alla tua ganza, perchè non si è fermata allo stop.
Se non che, almeno per questo caso, la deficienza dei 5 individui, perchè comunque la pensi, questi sono e restano 5 deficienti, è stata ben coltivata nel contesto dei gruppi dell'estrema destra.
Il Fronte Veneto Skin Heads, in cui i 5 militano, si è dissociato dall'azione dei 5, forse perchè non hanno ammazzato un marocchino, ma da che si dissociano? E' come se Pecoraro Scanio si dissociasse dall'emergenza rifiuti in Campania (comunque sia, un bell'esempio di cameratismo...proprio gente di cui ci si può fidare).
Personalmente ho sempre ritenuto gli skin una manica di vigliacchi senza palle, innanzitutto perchè si muovono sempre in gruppo, non conoscono l'etica del duello individuale perchè ogni loro gesto è mosso dalla paura: paura del diverso, paura dell'immigrato, paura degli ebrei. Hanno paura degli ebrei, figuriamoci...ogni mattino si svegliano terrorizzati che Israele gli tiri un'atomica sulla testa.
Ritengo gli skin dei piccoli uomini frustrati dalla loro incapacità di trovare una dimensione individuale alla loro esistenza, incapaci di valutare le loro qualità e i loro limiti e di conseguenza di essere in grado di porsi a testa alta contro il mondo. E' gente che ha paura, che fa fatica a vivere e che solo nel branco, e nell' ideologia, trova un senso di esistere; non hanno nulla di loro, hanno rinunciato ad avere una coscienza individuale, quel buonsenso che ti impedisce di spaccare la faccia al primo che passa solo perchè è diverso.
Dall'inizio dell'anno, le aggressioni riconducibili all'estrema destra, sono state 13, hanno fatto meno rumore perchè le vittime erano froci o immigrati. Purtroppo, in Verona questo genere di fatti trova un humus fertile su cui crescere. Il Veronese, per cultura, è sempre stato diffidente verso la diversità, è un suo limite: è un provinciale.
L'attore Alessandro Haber mi ha raccontato di essere vissuto qualche anno a Verona e di esserne fuggito rabbioso perchè l'ha trovata chiusa e ottusa: lui è una persona alquanto originale, ma non so dargli torto, anzi, non ha tutti i torti.
Esiste un proverbio che dice: - El veronese non te copa mia, ma el te fa morir - che indica la chiusura e la diffidenza verso el foresto, caratteristica tipica delle mentalità provinciali, da annoverarsi tra i difetti, ma come si dice, ognuno ha i suoi.
Solo che l'omicidio di Nicola, potrebbe essere una buona occasione per la città di farsi un'esame di coscienza e di cominciare a rivedere i propri modelli culturali. Questa è anche un'ottima occasione per i simpatizzanti dell'estrema destra di rivedere i propri valori e di sostituirli con altri, magari più solidi e utili.

Quando si dice che Verona non è una città malata si dice il vero. Però c'è questa strana tosse...

giovedì 8 maggio 2008

Alice guarda i gatti


da Alice nel Paese delle Meraviglie - Lewis Caroll - De Agostini

-Quando eravamo piccoli-, continuò finalmente la Finta Tartaruga, più calma, ma ancora squassata ogni tanto da un singhiozzo,-Andavamo a scuola nel mare. Il maestro era una vecchia Tartaruga...lo chiamavamo Testuggine...-
-Perchè lo chiamavate Testuggine, se non lo era?-
-Lo chiamavamo Testuggine perchè ci dava i libri di testo-, disse irritata la Finta Tartaruga.

mercoledì 7 maggio 2008

Citazione

Se taccio, sappi che setaccio
(Beppe Mora)

sabato 3 maggio 2008

Ancora sui Giza Quetzalcoatl

Ritorno sui Gizia Quetzacoatl per inaugurare il mio primo e spero non ultimo video su questo blog. I Giza sono un gruppo musicale strano, di certo sono un gruppo, che poi siano una band nel senso stretto del termine, questo è tutto da vedere.

So per certo che per loro si stanno aprendo delle strade molto interessanti e anche importanti, non certo nel settore discografico ovviamente.

Dei Giza ne ho già parlato qualche tempo fa e quello che ho scritto può esserti utile per chiarirti un po' le idee sul loro lavoro >>>Vedi>>>.

Comunque sia, hanno anche un loro sito, scarso di messaggi, ma ricco di significati >>>Vedi>>>

Che dire di più? Ascoltali e dimmi che ti pare.

venerdì 2 maggio 2008

L'Ultimo Macello


Il 25 Maggio duemilaqualchecosa, Mauro Rampagni, detto "Crack", noto alla Digos per la sua attiva militanza anarchica, esce di casa per recarsi al vicino Centro Sociale Occupato che abitualmente frequenta. Girato l'angolo tra via G.Rossa e corso De Felice, il Rampagni si ritrova faccia a faccia con "Mazza Nera, al secolo Italo Barbierini, anch'esso noto alla Digos per la sua militanza attiva nel gruppo naziskin "Città Ariana".

Essendo un militante pacifista, notare che ho detto pacifista e non non violento, il Rampagni cerca di aggirare l'inaspettato ostacolo ignorandolo, ma essendo risaputo che gli skin non vengono mai da soli, il malcapitato si ritrova suo malgrado circondato dal resto del gruppo.

Facendo di necessità virtù, il Rampagni estrae una corta sbarra d'acciaio dal suo giubbotto facendo onore al suo nome d'arte, "Crack" per i più distratti. Ma nonostante la strenua resistenza, il Rampagni sembra soccombere alla sorverchiante forza delle milizie nazifasciste; quand'ecco che un baluginare psichedelico di luci azzurre illumina lo scenario della battaglia.

Fonte del prodigio luminoso è la volante su cui a bordo si trovano gli agenti Salvini e Bitozzi che, sebbene riluttanti, decidono di compiere il loro dovere buttandosi nella mischia e menando colpi a destra e manca: bipartisan per capirci. Destino vuole che in quel mente si ritrovi a passare sul luogo dello scontro un non meglio qualificato collaboratore dei servizi segreti.

Il sedicente collaboratore ha una certa urgenza di liberarsi di uno scomodo pacco che in realtà doveva essere abbandonato in una carrozza ferroviaria ma che, a seguito di un contro ordine, ora si ritrovava scomodamente tra le mani; così pensa bene di lasciarlo tra i piedi degli ignari partecipanti alla mischia.

La violenta esplosione non si fa attendere e l'immane boato attira sul posto torme numerose di militanti delle opposte fazioni e forze dell'ordine che, accusandosi reciprocamente, continuano la battaglia estendendola all'intero territorio metropolitano.

Nel caos generale, nessuno nota che l'esplosione ha raso al suolo la piccola ambasciata del Burugundi, una piccola repubblica islamica dell'Africa. Il Leader spirituale e Politico del Burugundi approfitta dell'occasione per non pagare vent'anni di forniture militari dichiarando guerra all'Italia. Armato di una mitragliatrice avvitata alla buona sulla carlinga, il bimotore presidenziale lascia l'unico aereoporto del Burugundi alla volta della penisola italica.

Nel frattempo, come previsto dallo statuto dell'alleanza, l'intera NATO entra a fianco dell'Italia contro la piccola repubblica islamica, con la logica conseguenza di surriscaldare i rapporti con Russia e Cina da sempre vicini al Burugundi.

La crisi viene presa molto seriamente dal Segretario Generale dell'ONU che moltiplica la sua presenza in cene, banchetti, galà televisivi, sagre paesane e lotterie. Tutta questa fervente attività diplomatica sembra raffreddare la crisi ma un triste evento fa precipitare la situazione.
Il piccolo aereo turistico, orgoglio dell'aviazione militare burundese, sparisce misteriosamente nel Mediterraneo, a pochi chilometri dalle coste Italiane. Sebbene, molto probabilmente, la causa della scomparsa potrebbe essere attribuita ad un guasto o ad una fatalità, nella tensione generale del periodo, vennero accusate le forze navali della marina americana dislocate nel ex mare nostrum.

Si aprono i silos.

Pochi si accorgono di qualcosa, i più vengono infastiditi da un fischio furioso e crescente, prima di essere definitivamente vaporizzati.
E' iniziata la primavera della bomba: si squagliarono i poli e i ghiacciai, avanzano deserti di cenere, l'intero pianeta viene squassato da terremoti e nubifragi di pioggia acida, ovunque è cenere, morte, distruzione e silenzio.

E' finita la bella stagione.

giovedì 1 maggio 2008

Che Festa il Lavoro

E come ogni anno è arrivata la Festa del Lavoro che per me è sempre stata una felice contraddizione di termini. Quest'anno, in particolare, questa festa cada in un momento in cui pure i sindacati confederali sono stati messi in crisi dalle ultime elezioni.

E ben gli sta! Così si svegliano e ritornano a far gli interessi dei lavoratori dipendenti, invece di curarsi i loro. I lavoratori dipendenti, che fessi non sono, alla "Trimurti" ora preferiscono i sindacati della Lega.
Sinceramente non riesco a dargli torto.

Comunque sia, già che sei qui, vatti a vedere questo filmato che il sottoscritto e Damiano Agosti realizzamo in occasione della manifestazione che la "Trimurti" organizzò quando il Pirla di Arcole ventilò l'ipotesi di abolire l'Art. 18.

Buon Divertimento
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