martedì 31 gennaio 2012

La logica del potere

Partendo dal Veneto, passando per la Lombardia, gli Agenti Speciali del Fisco stanno rastrellando la penisola alla ricerca di evasori puntando ora verso la capitale e dinorni; già sono annunciati i loro blitz fulminei nell'oscuro sud.

Hanno ragione i detrattori, sono tutte operazioni di propaganda, anche se faranno emergere cose eclatanti o malcostume diffuso, restano semplici effetti speciali che non toccano il cuore del problema.

Ma è proprio questo il loro scopo: fare propaganda.

Abbiamo appena attraversato un decennio in cui sembrava che qualsiasi furbizia fosse tollerata, che si poteva abusare, evadere ed edulere perchè comunque sarebbe arrivato un condono od una sanatoria; un decennio in cui chi non poteva non pagare le tasse, ha visto i furbetti deriderli per la loro meschina condizione.
Ora che il precedente governo non c'è più, evidentemente si è voluto dare un segnale che il vento è cambiato e su questo non si è voluto dare adito a dubbi.

Già me li vedo, come in un poliziesco americano, gli agenti dell'Agenzia delle Entrate o della Guardia di Finanza, fare un breefing in un apposita aula, di fronte ad una mappa della città. Ad ogni squadra venir assegnato un settore della città, poi, una dietro l'altra le auto (nere ovviamente) escono dal comando e si dividono verso le rispettive destinazioni.

Comunque la pensiate, io non vorrei essere nei panni del barista o commerciante trovato con le mani nella marmellata, una multa è sempre una multa, anche se non risana il debito pubblico. Si potrebbe obiettare che si sono comunque prese le categorie più esposte, quelle che lavorano, e anche questa potrebbe essere una buona obiezione.

Ma dal mio modesto punto vista, sebbene non mi piaccia, la scelta del metodo non lascia dubbi: il fisco vuol rimettere le cose a posto e far vedere chi comanda in Italia, e lo fa dando la massima pubblicità possibile alle proprie azioni. Lo scopo è quello di cambiare una cultura secolare, quella che sostiene che evadere in fondo è legittimo.

C'è un nuovo sceriffo in città! Magari tra non molto la Rai ci farà pure una serie televisiva, dove un solerte finanziere risolve complicati casi di evasione fiscale fatti da società cartiere mentre aiuta una vecchietta ad avere la ricevuta fiscale dal dentista che gli ha appena rifatto la dentiera. Vai a evasori.info

lunedì 30 gennaio 2012

Dark Horse: l'indipendente per forza

Per semplificare il discorso, possiamo ritenere che il mercato USA dei fumeti sia diviso in tre fette: la fetta della Marvel, quella della DC Comics e la terza degli editori indipendenti.
Tra Marvel e DC è in corso una sorta di guerra fredda, le due case sanno di avere il grosso del mercato e se lo tengono stretto senza farsi troppo male competendo l'una contro l'altra.
Entrambi le case editrici inoltre, aderiscono al Comics Code, una serie di regole che governa i contenuti della letteratura a fumetti, senza il nulla osta di questo visto censorio, i fumetti rischiano di essere banditi dai punti diversi dalle librerie specializzate. Per non rinunciare alla grossa distribuzione, i due gruppi editoriali si sono conformati al Comics Code, con il risultato che i prodotti si sono omogeneizzati e ingesssati dentro determinati criteri. Nei primi anni '80 però, accade una svolta; la nascita di negozi specializzati nel fumetto, diedero un mercato alle piccole case editrici che volevano pubblicare opere non conformi al Comics Code.
La qualità di questi editori era variegata, si andava dal pessimo all'eccelso, ma quello che più conta è che la richiesta di fumetti diversi,  e prontezza di spirito di alcuni librai, crearono quel mercato che il Comics Code voleva ingessare ed edulcorare. Tra queste case editrici troviamo appunto la Dark Horse, che in questi anni ha sfornato decine di personaggi scomodi e soggetti politicamente non-correti, regalando al mondo dei comics dei magnifici capolavori di letteratura disegnata. Altre notizie sulla Dark Horse

domenica 29 gennaio 2012

C'era una volta il Precedente Governo

Se il XX secolo è stato il secolo breve, questo XXI sembra ancora più veloce. Intanto, parlo da un punto di vista soggettivo, abbiamo già esaurito il primo mese del 2012 ed a me sembra ieri il capodanno del 2000: il 2K, il momento implacabile in cui avrebbe dovuto scatenarsi il Millenium Bug.

Siamo già nel 2012 e sono tre anni da quando è ufficialmente scoppiata la Crisi, che ha avuto molte facce ed molte eventi. E oggi, mi trovo a constatare che il tempo in cui come premier avevamo Silvio Berlusconi, nel percepire comune, sembra ormai un epoca lontana, lasciata alle spalle, un ricordo lontano fumoso di cui molti non sanno più distinguerne bene la forma.

Credo che attorno a questo ci sia una cattiva coscienza, quella di aver tollerato che una untera classe politica mandasse a sfacelo il paese pensando che, curandoci dei nostri affari, comunque ce la saremmo cavata.

Così non è stato ed ora ci ritroviamo immersi in un mare di problemi in cui ben pochi ci capiscono qualcosa e di cui pochi vedono una soluzione. Ma non è questo il punto di questo post.

Fino a tre mesi fa, spesso e volentieri, a titolo positivo o negativo, il nome Berlusconi campeggiava nei titoli e sulla bocca di tutti; chi lo pronunciava per esaltarlo come salvatore inviato da DomineIddio, chi lo pronunciava come la personificazione dell'Anticristo. Ed oggi?

Forse perchè gli animi sono placati, forse perchè tra i partiti c'è questa strana tregua armata, ma la parola Berlusconi sta cadendo in disuso. Prima si diceva Berlusconi ha fatto questo, Berlusconi non ha fatto st'altro; ora si preferisce la dizione il governo precedente.


Utilizzando l'espressione il governo precedente è comodo perchè si evita di indicare il nome del colpevole di qualche mancanza, oppure, si nega di riconoscere un merito allo stesso, si spersonalizza, si rende tutto più freddo: tecnico.

Ma questo modo di fare, mi ricorda molto quello delle comari che, quando parlano di una loro paesana dai costumi discutibili, non la citano per nome, ma si riferiscono a lei con l'epiteto Quella là, quasi che a pronunciar il suo nome ci si infetti o ci si attiri contro le maledizioni degli dei. Leggi L'era Berlusconiana

sabato 28 gennaio 2012

Un Altro Ufo a Cagliari

Siamo sempre alla fine degli anni '70, un periodo molto fecondo per quanto riguarda gli avvistamenti nel cagliaritano. Questa volta, l'oggetto volante non identificato è stato seguito da due elicotteri dell'areoporto di Ellmas e dalla torre di controllo. Si è comportato come si comportano tutti gli uofo, si è fatto un giretto sulla zona e poi è schizzato via, verso l'infinito, alla ricerca di nuove avventure.

Anche il 2011 non è andato malaccio per via di Ufo

venerdì 27 gennaio 2012

La lettera D


Persevero indisturbato nella compilazione e arricchimento del mio modesto blog, per il mio vanto e il tuo divertimento ( il primo è assicurato, il secondo è alquanto incerto ).

"Il vanto impetuoso sparge ovunque cipria" mi soleva ripetere Beppe Mora ( noto umorista ), ma spero che non sia il mio caso.

Un'altra battuta che trovo geniale fu quella che Ettore Petrolini declamò quando ebbe dal Duce una modesta onorificenza, il Petrolini si aspettava un titolo tipo "Cavaliere di qualche cosa" ma gli diedero una patacca generica, quindi il nostro salì sul palcoscenico e informo il pubblico del riconoscimento più o meno così: " Sua Eccellenza Benito Mussolini ha voluto farmi dono di questa onorificenza e io...me ne fregio!" ( giocando sul tristo e noto slogan delle milizie fasciste ).
Pubblica
Insisto perciò nel mio piccolo dizionario aspettando fiducioso in qualche tuo input che possa d'essermi d'aiuto nell'estendere la quantità delle voci che sino ad oggi ho realizzato. Chi è Beppe Mora?

giovedì 26 gennaio 2012

Una nevicata degli anni '70


Ricordo una grande freddissima nevicata negli anni '70.
All'epoca i nostri genitori non rompevano i maroni e così ogni ragazzino degno di questo nome figheggiava andando a scuola con la sua bici da cross con tanto di tappi colorati infilati nei raggi delle ruote e adesivi vari attaccati sul telaio.
Il corso principale del paese era un'unica grande immensa lastra di ghiaccio.
Fu veramente uno spasso sgommare con la bici e compiere evoluzioni acrobatiche nella mezz'ora che precedette le lezioni. Si scivolava, si cadeva, si ripartiva, insomma ci divertimmo solo come i bambini sanno divertirsi.
Quando uscimmo, il vigile solerte vigilò che non si ripetesse il casino che avevamo combinato il mattino, poco male, il pomeriggio ci ritrovammo sull'argine dell'Adige, massiccio e ripido, e scatenammo la nostra passione per gli sport estremi lanciandoci giu' dalle alte rive con la bici per precipitare sul morbido manto nevoso.

lunedì 23 gennaio 2012

Definizioni Lampo


Bara: contenitore disonesto
Blindare: bere in bicchieri di cristallo antiproiettile Eschimese: persona che esce all'aperto ogni trenta giorni. Madrelingua: la lingua delle ostriche
Micidiale: gatti di Alessandro
Ortografia: Sistema di scrittura basato sugli ortaggi Pecorino: formaggio che va consumato a 90°

domenica 22 gennaio 2012

A proposito di tasse e riforme

In questi giorni di tumulti e mutamenti, stranamente mi è difficile condensare in maniera chiara un pensiero sufficientemente chiaro.
Ieri è partito il decreto Monti sulle liberalizzazioni, un decreto che solo nell'annunciarlo, ha scatenato i fulmini del cielo.
Ora, visto il tragico momento che viviamo, non so se la strada imboccata da questo strano governo è buona o cattiva; l'unica cosa certa è che, finalmente, qualcosa sta cambiando, dopo 10 anni, qualcosa in Italia si sta muovendo: per me, questa è già una buona cosa.
Un'altra cosa certa è che oramai è chiaro a tutti il completo fallimento della governance di Berlusconi e della Lega che, sebbene abbiano dominato il decennio, si sono rivelati incapaci di quel polso necessario per impedire all'Italia la situazione in cui si è trovata.
Potete trovare tutti buoni motivi per difendere Berlusconi, sicuramente ne troverete anche di molto buoni, ma il risultato non cambia. E non lo spiego nemmeno perchè dalla scorsa estate ad oggi, la verità delle cose dovrebbe ormai essere chiara, se non lo è, è anche inutile spiegarla, significa che non la si vuol vedere. Il debito pubblico 2000-2010

sabato 21 gennaio 2012

Nullatenente

E' sempre, semplicemente divertente giocare con le parole, e la sopresa che ne esce anche dai movimenti più facili ha per me sempre qualcosina di magicamente affascinante.
Forse proprio per questo, nell'antichità, anche nella cristianità, la parola, la scrittura, il suono della voce, avevano precisi significati magici: poteva creare o corrompere.
Gli sciamani, con la parola piegano l'universo e si inseriscono tra le sue maglie segreti. I Rabbini, trasmutano suoni e significati per interagire con il disegno di  Dio. Lasciando sventolare le preghiere al vento, i monaci tibetani proteggono il mondo con un'aurea magica.
Questo è il potere della parola, per chi lo sa vedere e usare.

Il potere della parola

venerdì 20 gennaio 2012

Recesso


Non credo di avere un numero così elevato di lettori affezionati che si siano accorti che, in realtà, da qualche settimana sto riciclando un po' di roba nel Blog. Anche se dire riciclare è piuttosto impreciso, sarebbe più preciso dire che sto riordinando i contenuti del blog, perchè siano un po' meno indiscriminati. Ci sono molti post, che forse sono anche i migliori, che per quanto mi risulta dai contatori, nessuno ha mai letto. Sono rimasti ignoti nella rete, dimenticati nel limbo dei contenuti irrilevanti. Recuperandoli e riproponendoli in nuova veste, spero di dargli nuova dignità.

giovedì 19 gennaio 2012

Le ultime tre per l'Ispettore Colombji


Ed ecco l'ultimo blocco di strisce del nostro Ispettore Colombji di Stalingrado. Con queste si chiude un ciclo storico e personale. Vuoi conoscere le polizie politiche al tempo dei soviet?

mercoledì 18 gennaio 2012

Il ritorno di Colombji



Il Ritorno dell'Ispettore Colombji della polizia di Stalingrado anche se poi, non è poi molto che è stato lontano da queste pagine. Per i più distratti, ricordo che si tratta di piccole banali, stupide strisce realizzate nel 1988 quando la Russia era la CCCP e Volgograd era Stalingrado.


martedì 17 gennaio 2012

L'alfabeto Ogham nella tradizione celtica

Nella civiltà celta, le tradizioni venivano tramandate oralmente, in quanto la scrittura godeva di poco prestigio. Anche le parole, però, male interpretavano il pensiero puro e non potevano far altro che contaminarlo.
L'alfabeto Ogham, quindi si prestava essaenzialmente ad essere usato per le incisioni su roccia o su corteccia. E' un alfabeto in base 5, cioè composto da 5 vocali, 5 dittonghi, e 3x5 consonanti, strutturati in lineette che possono o meno tagliare una linea guida verticale.
L'Ogham è un insieme di lettere mute, di simbolismi e di proprietà magiche la cui conquista è paragonabile a quella del fuoco di Prometeo, in quanto il dio dell'eloquenza e della magiaOgme dovette soffrire mille pene prima di apprenderne i segreti.
Le 15 consonanti, si abbinavano bene a serie di oggetti ( stelle, colori, animali) e per essere collegate ai 13 mesi lunari.
Le parole, poi, nascono dallo scontro/unione delle lettere e il testo gallese Cad Goddeau narra proprio del combattimento delle piante e degli alberi che evidenziano le loro peculiari proprietà e caratteristiche nella narrazione.
I simboli Ogham vengono così presto associati ad una sorta di zodiaco, in cui il nascituro non solo acquista i caratteri predominanti della pianta, ma ne diventa anche il protetto. Questa è una vera e propria custode che può fornire energia al solo contatto, dare consigli quando invocata oppure fungere da ascoltatrice nei momenti difficili o di euforia. Il tutto anche attraverso una sola foglia o un pezzetto dicorteccia, portata come talismano.
In effetti, le tradizioni naturalistiche dei Celti rimasero nella cultura popolare anche dopo l'avvento del cristianesimo, portate avanti essenzialmente dalle donne.    Scrivere in Ogham

domenica 15 gennaio 2012

L'Inghilterra normanna

Dopo un trentennio presso chè ininterrotto di dominazione danese tra il 1013-1042, l'inghilterra subì un'ultima restaurazione anglosassone con Edoardo il Confessore e Aroldo II.
I dirittti al trono di quest'ltimo vennero però contestati da Guglielmo il Bastardo ( più tardi il Conquistatore) Duca di Normandia. Il Bastardo accampò pretese sulla Corona anglossasone dato che era cugino del Confessore ed ad altre quisquisglie tipo il mancato rispetto di certi patti, i depositi di armi chimiche e tutte quelle cose che di solito ci si inventa per piantar grana.
Approfittando di una serie di circostanze favorevoli, Guglielmo il Bastardo sbarcò nel Sussex con un potente eservito e sconfisse Aroldo II sui campi di Hasting il 14 ottobre 1066.
L'Inghilterra, stremata dalle lunghe lotte che ne avevano decimato l'aristocrazia, fu presto nelle mani dei Normanni, che nel giro di un quinquennio riuscirono a vincere le estreme resistenze di anglosassoni e inglesi.

Gulglielmo, a questo punto il Conquistatore, venne incoronato in Westminster nel Natale del 1066 e da quel giorno partìun rimodellamento della società anglosassone in linea con la politica feudale europea. Con grande accrotezza, Guglielmo aumentò il numero dei feudi e li distribuì ai suoi uomini più fedeli, in modo da evitare feudi troppo grandi e potenti; in ogni contea, si fece rappresentare da uno sceriffo e fece riformare la chiesa affidandone la direzione a Lanfranco di Pavia arcivescovo di Canterbury.

D'altro canto, il re Normanno evitò di stravolgere l'ordinamento sociale ed amministrativo a livello locale, accaparrandosi così le simpatie dei ceti produttivi.

La dinastia Normanna si estinse con Enrico I che morì nel 1135, al quale seguì dopo un po' di casini Enrico II Plantageneto...ma questa è un'altra storia. Vuoi saperne di più?

venerdì 6 gennaio 2012

La Befana con Colombji

E' arrivato il sei gennaio del 2012, significa che sono riuscito a sopravvivere la prima settimana dell'anno della catastrofe: il che non è male. Sarà l'atmosfera, sarà il vento della crisi, ma dentro mi porto una pesantezza e un pessimismo che sa Iddio dove mi porterà. Forse potrei anche suicidarmi...ma, meglio di no, meglio aspettare l'estrazione della Lotteria di questa sera.
Un Breve invito...

giovedì 5 gennaio 2012

Tre passi con Colombji

   Gestire questi post dell'Ispettore Colombji della polizia di Stalingrado cpmincia a farsi difficile, non per altro, ma perchè inizio a trovar qualche difficoltà per inventare dei titoli opportuni. Per i più distratti, ricordo che, cliccando sulle immagini, potete vedere l'ingrandimento. La Battaglia di Stalingrado

mercoledì 4 gennaio 2012

L'Ispettore Colombji di Stalingrado



Restiamo negli anni '80 dell'Ispettore Colombji della polizia di Stalingrado, di quel periodo ricordo perfettamente solo una cosa, mentre mi dilettavo a disegnare queste sciocchezze, ne io, ne coloro che mi stavano attorno, avevamo la più pallida idea che di li a pochi anni tutto sarebbe cambiato.  E quando vi dico che nessuno ne aveva la più pallida idea, intendo proprio dire che per noi, a quel tempo, l'Impero Sovietico sembrava la cosa più inamovibile dell'universo, invece era solo immobile. Storia Urss


martedì 3 gennaio 2012

Altre tre strisce dell'Ispettore Colombji

Anche per oggi tre strisce dell'Ispettore di polizia di Stalingrado per il vostro divertimento. Cioè, spero che vi siano divertenti anche se mi rendo ben conto dei loro limiti. Comunque sia, eccovele. Nei prossimi giorni continuerò a pubblicare questi vecchi fumettini del 1988, nel frattempo se vuoi ampliare la tua cultura nel mondo dei comics e magari conoscere ciò che non conosci, ti consiglio il sito Datacomics

domenica 1 gennaio 2012

Si comincia con L' Ispettore Colombji



E'arrivato il 2012, significa che oramai la nostra civiltà è agli sgoccioli, d'altra parte basta guardarci intorno per  capire come le cose stiano cambiando e, quando ne saremo usciti, non saranno più le stesse. Nel frattempo, eccoci arrivati al quarto appuntamento con l'Ispettore Colombji della polizia di Stalingrado.
Sono delle ingenue strips disegnate nel lontano 1988. A quel tempo non c'era la crisi, anzi erano anni ruggenti. Non passava giorni che non temessi di crepare in un olocausto nucleare, ma erano anni ruggenti.
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