venerdì 5 febbraio 2010

Giza Quetzalcoatl a Villa Buri

Sono reduce da una nuova performance dei Giza Quetzalcoatl al Buri Bar di Villa Bernini Buri.
Posta in riva all'Adige, con il suo parco secolare, Villa Buri si adagia sul fianco di S. Michele X-tra come una delle "zone" del romanzo dei fratelli Strugackij: è uno di quei luoghi senza tempo che pur vivendo un'attiva quotidianità, sembra protetto da un'aurea che lo lascia immune dai mali del tempo. Una sorta di giardino degli elfi, un luogo protetto da numi tutelari che ne preservano l'integrità.

Forse influenzati da questa atmosfera di casa, i Giza Quetzalcoatl non ci hanno accompagnato verso i mille universi possibili e, almeno per questa volta, il corpo astrale non è andato alla ricerca di realtà altrove, ma è imploso in se stesso cercandosi nell'universo Io.

Indicando la direzione, senza indicare la strada, la musica dei Giza Quetzalcoatl ci ha portati ancora una volta verso un percorso di consapevolezza. Le atmosfere grevi di inizio cerimonia, hanno lasciato lo spazio alle cadenze del presente.

Sfruttando le proprie qualità polimetiche, il gruppo conduce il pubblico scivolando sulle emozioni, accompagnandolo nel proprio intimo alla ricerca della natura ancestrale del proprio io.

Un guardarsi allo specchio che non classifica il bene o il male, la gioia o il dolore, ma che, portato alla più semplice natura delle cose, distingue solo tra indifferenza e consapevolezza. Come sempre non c'è alcun insegnamento, nessuna lezione.

Non c'è nessun obbligo di fede, non serve alcun biglietto; di posti a sedere ce ne sono per tutti.
E' solo una questione di volontà.
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