Quando si dice che c'è un tempo per seminare ed uno per raccogliere, sembra di dire un'ovvietà.
In realtà non è proprio così; spesso i ritmi di un normale vivere quotidiano non rispettano quelli che sono i ritmi e i tempi stagionali, o naturali se preferite.
L'evoluzione tecnologica che ha separato la razza umana dai ritmi imposti dalla natura ha reso le nostre giornate tutte uguali, abbiamo solo un tempo per lavorare e uno per riposare. Il lento dipanarsi giornaliero di questo, ci fa apparire tutte le giornate uguali e ci mette quell'ansia di far qualcosa per riempire un vuoto che ben non sappiamo definire.
Talvolta sarebbe bene che il vuoto restasse tale e che l'ozio diventi padrone del nostro tempo.
L'ozio si trasforma in pensiero e il pensiero in prospettive, le prospettive in idee le idee in azione.
E' dal nulla che è nato il tutto, dall'attesa il fatto.
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