lunedì 28 novembre 2011

Un avvistamento diurno di Ufo

Avvenuto il 10 ottobre del 1977, alle 18,10 presso Cagliari, la signora Gisele Luhmann fu la principale testimone di questo raro avvistamento diurno.
La donna era insieme a i suoi figli di circa 11 anni e stava passeggiando lungo il litorale del Poetto, una gande e bella spiaggia che si stende ad est di Cagliari. Giunti all'altezza del Grand Hotel degli Angeli videro in direzione di Capo Sant'Elia, noto come la Sella del Diavolo, comparire un'oggetto rotondo "grosso come un'arancia" che emetteva una luce bianca ed intensissima.
La signora e i bambini guardarono incuriositi l'oggetto stazionare in cielo, quando, dopo pochi minuti, esso venne affiancato da un altro globo luminoso e successivamente da altri ancora, in tutto erano 7 globi luminosi che ben si stagliavano nell'aria tersa del cielo cagliaritano. Improvvisamente scomparvero così come erano apparsi, ed alla signora ed ai piccoli bambini non restò che registrare il fatto. Vedi un famoso Ufo di Cagliari

martedì 15 novembre 2011

L'Ufo di Torriglia

L'articolo è datato 9 dicembre, l'anno credo che sia il 1977, dalla grafica è molto probabile che il giornale fosse Il Corriere della Sera, questo è l'articolo.

Un Ufo è atterrato a Torriglia, una località dell'entroterra genovese. Una guardia giurata della cooperativa Val Bisagno, Fortunato Zanfretta, di 26 anni, non solo lo ha visto ma si è trovato faccia a faccia con qualcuno che potrebe essere un extraterrestre.

Il fatto è accaduto ieri sera sul piazzale erboso adiacente la villa Casa Nostra nei pressi di Marzano. Il protagonista di questo incontro ravvicinato del terzo tipo non è assolutamente un tipo impressionabile o impulsivo. Fortunato Zanfretta è conosciuto nel suo ambiente di lavoro come uomo posato e riflessivo.
Quello che gli è accaduto, però ha superato ogni sua possibile previsione.

Zanfretta da due anni presta servizio a Torriglia, località considerata la Svizzera della Liguria. Ieri sera verso le 23.30 stava dirigendosi con la sua auto verso Marzano. Giunto presso la villa Casa Nostra ha improvvisamente scorto delle luci. Di notte, e in una zona solitamente non frequentata quei bagliori gli hanno fatto subito pensare a dei ladri. Prudentemente ha accostato la macchina su un lato della strada e via radio ha chiamato la centrale operativa. Ma il contatto non c'era più. Una cosa, questa, assolutamente fuori dal normale visto che in quella zona le comunicazioni via etere sono pulite ed esenti da disturbi.

Nel buio più assoluto (erano circa le 23.30) il guardiano notturno ha notato distintamente quattro luci in vicinanza dell'edificio. Non appena lui ha puntato la sua torcia elettrica in quella direzione, le luci si sono mosse scomparendo dietro la casa.

Mentre Zanfretta stava muovendosi verso i muri perimetrali si è sentito sfiorare una spalla, istintivamente si è voltato con la rivoltella spianata, facendo luce sulla persona che lo aveva toccato. Quello che ha visto è per lui un ricordo da incubo. A qualche centimetro di distanza, racconta il guardiano notturno, si trovava un "essere" alto tre metri con una faccia paurosa. Per vederla il guardiano ha dovuto alzare la pila restando, poi, pietrificato dal terrore. La torcia gli è caduta dalle mani. L'individuo che ha visto si è eclissato nella notte. Il suo corpo, ricorda, aveva tante pieghe ed era di colore grigio. Qualcosa, sostiene, che al limite avrebbe potuto essere una tuta.

Zanfretta allora si è chinato a raccogliere la pila e a gambe levate si è diretto verso la sua macchina. Mentre correva ha visto una luce enorme (più grande della stessa casa) alzarsi con un sibilo. Per radio ha nuovamente cercato di mettersi in contatto con la centrale ma non ce l'ha fatta. Per la forte emozione Zanfretta è crollato ed è svenuto.

Così, con la pistola ancora in pugno, riverso sul prato, lo hanno trovato i suoi colleghi Carlo Toccalino, Walter Lauria e Raimondo Mascia. Quando ha ripreso conoscenza ha raccontato l'accaduto. Del fatto sono stati informati i carabinieri che hanno aperto le indagini per appurare la realtà dei fatti. Il primo risultato è che effettivamente un qualcosa è atterrato nella zona indicata dal matronotte.

Diversi testimoni in paese hanno inoltre confermato di avere notato quella notte una grande luce misteriosa che volteggiava sulle case.


Tutta la storia di Fortunato Zanfretta!!!

lunedì 14 novembre 2011

Angeli Ufo proteggono Israele

Una leggenda molto diffusa è quella che vuole che Israele protetto da entità non umane. Il tutto nasce da notizie diffuse dopo la Guerra dei sei giorni del 1967, che raccontano di fatti strani accaduti durante i combattimenti e che riguardano oggetti volanti non identificati.
Si racconta che tanto il governo Israeliano che quello Americano siano in possesso di rapporti che raccontano come le truppe israeliane siano state più volte salvate da un miracolo.

Accadde, per esempio che cinquemila soldati egiziani forniti di artiglieria e carri armati, si arresero nel  deserto del Negev di fronte a cento soldati israeliani con armi leggere: secondo gli ufficiali egiziani, i nemici non erano cento ma migliaia e migliaia e pure dotati di un numero impressionante di carri armati, questo è quello ch gli egiziani videro.

In un altro caso, accadde che l'avanzata dell'esercitò israeliano venne bloccata sul più bello da una violenta tempesta di sabbia, finita la quale, i militari videro che stavano mettendo piede in un pericoloso campo minato, ora completamente rivelato dalla tempesta che aveva dissepolto gli ordigni.

Basta, mi fermo qui...ognuno pensi quello che vuole, io penso che l'arte della propaganda è veramente sofisticata. Sai cos'è la Guerra dei 6 giorni?



giovedì 10 novembre 2011

Un triangolo che cammina

Gaifana e Boschetto sono due piccoli centri abitati in provincia di Perugia situati pochi chilometri l'un dall'altro tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino. Il 9 agosto 1977 Bruno V. ,poco dopo la mezzanotte, stava percorrendo a bordo della sua 500 il tratto di strada che unisce i due paesi. I fari dell'auto illuminarono improvvisamente una cosa che si muoveva dinanzi a lui. La mole e la forma fecero capire subito a Bruno V. che non si trattava di un animale ma di qualcosa di non comune e sconosciuto.

Si trattava infatti di un oggetto triangolare con angoli marcati, alto all'incirca un metro e venti. Il lato più largo era in alto ed era di circa 80cm; il vertice, verso il basso, terminava con due piccole appendici sulle quali l'oggetto muovendosi, saltava.
Bruno V. accellerò per portrsi più vicino all'oggetto che però manteneva sempre una specie di distanza di sicurezza.

Con un po' di fatica riuscì a raggiungerlo e sorpassarlo tanto che riuscì a guardalo con più attenzione. L'oggetto non era trianfolare ma conico e la parte superiore aveva una protuberanza sferica che emetteva scintille, l'inseguimento, ad una velocità non molto elevata, durò per circa un centinaio di metri.

Improvvisament la "cosa" girò di 90 gradi e s'infilò in una stradina laterale che si perdeva nella campagna; fu in quel momento che Bruno V. si sentì trafiggere in tutto il corpo da mille piccole punture dolorose, un dolore breve ed improvviso che lo fece desistere dall'inseguimento e preferì ritornare verso Boschetto.

Ma la vicenda non finisce qui, pochi minuti dopo, Oscar T., anche lui residente a Boschetto, si ritrova a passa nello stesso tratto di strada a bordo della sua BMW. Ad un tratto un sibilo acuto, lacerante e persistente ruppe il silenzio della notte. Il luogo dove il Oscar segnalò il fenomeno, era lo stesso, si seppe dopo, dove era scomparso il "triangolo" visto da Bruno 

mercoledì 9 novembre 2011

Le Automobili di Rex Von Kostia


Tempo or sono, si era negli anni '90, ho realizzato circa una quarantina di striscie dedicate alle simpatiche autovetture, mi sono andate perdute...cioè non proprio, le ho messe al sicuro da qualche parte ed ora non ho la più pallida idea di dove possano essersi cacciate, se continua così, quando le avrò trovate i veicoli a combustibile fossile saranno totalmente estinti. Bene, intanto godedetevi queste quattro sopravissute.

cliccando sulle immagini potete ingrandirle e godervele meglio.


lunedì 7 novembre 2011

Il rock e il fumetto negli anni '80

Visto da oggi, il decennio degli anni '80 è davvero lontano, ma è proprio in quegli anni che si forgiano le basi che portano il mondo nel nuovo millennio. Sono gli anni del personal computer, i primi passi di internet; negli anni '80 nasce, cresce e prospera la società dell'immagine, nelle televisioni appaio i videoclip, nasce MTV e le altre televisioni musicali. Non solo, in quel decennio, grazie all'invenzione del walkman, la musica diventa portatile e ti segue ovunque, grazie agli stereo compatti puoi diffonderla ad una qualità ed a un volume mai avuti prima. La musica comincia ad essere ovunque e si comincia a parlare di multimedialità.



E' quindi naturale che una contaminazione tra musica e fumetto diventa naturale, anzi necessaria, ad una manca l'immagine, all'altro mancano i suoni, entrambi si referenziano e si sostengono. Nel periodo storico che andiamo a ripescare, il primo che ci viene in mente è il lavoro fatto dai Queen per la colonna sonora di Flash Gordon; come spesso succede il tempo è gentiluomo e quel film, decisamente trash nonostante il cast di eccellenti attori, visto oggi ritrova una sua strana logica sino ad essere persino divertente.

Da ricordare nel decennio è il cartoon movie Heavy Metal che metteva insieme le migliore matite del fumetto di fantascienza americano con le band rock e metal più in auge: Nazareth, Journey, Grand Funk Railroad, Devo, Blue Oyster Cult, Balck Sabbath ecc... In realta negli Usa questa comunione tra musica e fumetto aveva già dato i suoi brillanti frutti negli anni '60 quando Robert Crumb illustrò la copertina di Cheaps Thrills per la sua amica Janis Joplin.

La comunione tra musica e fumetto inizia ad esser sistematica sul finire degli anni '70 in Italia e Francia, in modo particolare nelle riviste Metal Hurlant, Cannibale e Frigidaire. Si va dalla semplice citazione di testi e situazioni, sino a vere e proprie Rock Fiction, specie nel fumetto francese. A volte, la citazione musicale, costituisce una vera e propria colonna sonora come in Bandiera Nera di  Caza:
il maledetto giradischi del terribile ragazzino che ascolta Bep Bop A Lula per la sesta volta consecutiva!
Oppure possiamo ricordare Alack Sinner che indaga in una New York permeata dalle musiche di Lou Reed e Charlie Parker ai tempi dell'uccisione di John Lennon.

E' con Ranxerox che l'avanguardia fa breccia tra i baloons, già dalla sua prima apparizione su Il Cannibale troviamo citati i Ramones ed in seguito troviamo Robert Fripp, Brian Eno, Iggy Pop, Rolling Stones e Devo; frasi, spezzoni disseminati per dare un tono all'atmosfera tecno-suburbana del fumetto firmato da Tamburini-Liberatore. Ma la musica non la si trova citata solo come sottofondo o nel contesto dei dialoghi, le vignette sono piene di riferimenti a dischi o artisti, siamo ancora nell'era del vinile e la copertina di un disco può diventare un'icona, così si rittrovano i poster di Brian Eno su Ranxerox,  Frank Zappa sul Penthotal di Pazienza mentre Ramones, Sex Pistols ammiccano nei fumetti-rock del francese Voss.

Non sono pochi i fumetti che prendono a prestito le rockstar e le loro vicende, in quegli anni Philippe Manoeuvre e Serge Clerc realizzano per Metal Hurlant la serie  Rock City , brevi storie che hanno come protanisti le icone punk rock del momento, per lo più quelle trsversali più d'avanguardia come i Cramps, ad esempio.

E potremo andare avanti per un bel pezzo, raccontando anche tutte le contaminazioni tra musica e fumetto presenti nel panorama italiano, perchè quelli erano proprio i tempi in cui si cominciava a parlare di multimediale e le varie discipline cominciavano ad intrecciarsi, un'attimo prima che fosse disponibile internet, un'attimo prima che si entrasse nella civiltà del digitale; fu un momento magico di assoluta creatività e di pura sperimentazione di modi e linguaggi, poi tutto, come deve accadere, è confluito nei canali della storia e si è trasformato in altro.

Per concludere, se vi piacciono i fumetti, vi segnalo il blog Datacomics.


domenica 6 novembre 2011

L'Umanoide di Sturno

Nelle prime ore del 30 agosto 1977, Roco C. e Miche G. stavano viaggiando in auto sulla provinciale che unisce Sturno a Frigento.  Sul lato della strada, tra la macchia mediterranea, notarono una luce rossa lampeggiante a circa una sessantina di metri di distanza.

I due, si diressero a piedi verso la fonte luminosa, muovendosi cautamente tra i cespugli. Avvicinandosi, constatarono tra il fogliame la presenza di tre fonti luminose pulsanti che sembravano provenire da una radura nella vegetazione (a loro semicoperta dal fogliame). presi da un improvviso senso di insicurezza i due fecero dietro front e scesero a Sturno.

Nonostante l'ora avanzata, complice la calda notte estiva, i due giovani trovarono in paeseAmelio C.  Antonio P. e Arturo A. a cui raccontarono l'esperienza appena fatta.
Il quintetto decise ritornare sul posto a verificare il fatto. Giunti che furono, riscontrarono che le luci ancora brillavano  nella macchia ma, trattenuti da un inspiegabile timore non si avvicinarono e ripresero la via del paese.

Nel tornare, notarono che sul fianco della collina, dove si trovava una cava abbandonata, si diffondeva un alone luminoso. Si recarono a vedere e si trovarono di fronte ad un umanoide vestito di una tuta aderentissima dai riflessi eargentei, che si muoveva come un automa con gesti meccanici e spostandosi sul ripido pendio in un modo che sarebbe stato impossibile per un essere umano.

Il gruppo si avvicinò cautamente all'alta figura, sino ad una distanza di circa cinque metri, a quel punto il Amelio C. accese una torcia per meglio vedere la creatura che, colpita dalla luce, allargò le braccia, compì un semicerchio e indicò la luna; dopo questo strano gesto, dal suo casco scaturì un raggio di luce che abbagliò i testimoni che, presi dal panico se la diedero a gambe.

Ritornati qualche minuto dopo, poterono constatare che il misterioso figuro se n'era andato e che i fenomeni luminosi erano scomparsi.

martedì 1 novembre 2011

Il Caso Mantell

Nella storia dell'Ufologia internazionale, senza ogni dubbio il Caso Mantell è quello che fa diventare, per gli States, gli avvistamenti degli Ufo una questione di importanza nazionale. Nel primo pomeriggio del 7 gennaio del 1948 la base aerea di Godman Field viene allertata per la presenza di un oggetto volante sconosciuto segnalato dallo sceriffo di una città vicina. Ora, la zona dove si svolgono gli eventi, si trova al nord del Kentucky, poco lontano da Fort Knox e dalla già citata base militare di Godman Field, dove il governo federale teneva la sua riserva aurea: una zona piuttosto sensibile.
Viene allertato il sistema di sicurezza, si cerca di capire che razza di velivolo possa essere, ma mentre continuano le segnalazioni della sua presenza, nessuno sa rispondere sulla sua identità: sembra proprio che si tratti di un luminoso disco volante del diametro di 70-90 metri.
Diversi ufficiali della base di Goldamn Field videro il misterioso oggetto volante stazionare in prossimità del sito, sospeso in aria, immobile. Osservato con il binoloco, apparve con una forma simile ad un paracadute; la parte superiore rifletteva la luce del sole, mentre nella parte inferiore si notavano delle luci rosse lampeggianti.
Verso le 14.30 gli ufficiali della base erano ancora sulla torre di controllo cercando di capire la natura dell'oggetto quando notarono una squadriglia di Mustang P41 che stava passando da quelle parti per trasferirsi da una base in Georgia ad una di Louisville, ne aprofittarono per indirizzare la squadriglia verso l'oggetto per un'occhiata più ravvicinata.

Il Capitano Thomas Mantell ed i tenenti Hammonds e Clements si staccarono dalla squadriglia, che proseguì l'itinerario originale e si diressero verso l'oggetto. Dopo qualche minuto il capitano mantell arrivò in vista dell'oggetto e lo descrisse come "la cosa sembra metallica ed è di dimensioni spaventose". Nel seguire l'oggetto, Mantell continua a salire di quota, a questo punto i due tenenti al suo seguito lo devono abbandonare perchè a corto di carburante e senza maschera d'ossigeno. Così mentre Mantell cerca di avvicinarsi all'oggetto raggiungendo i 6000 metri di quota, Clements e Hammonds atterrano a Godman Field, fanno il pieno, si equipaggiano di maschera e cercano di raggiungere il loro capitano scomparso fra le nuvole.
Mentre sono in volo arriva loro la notizia che l'aereo di Thomas Mantell è precipitato e stando alle dichiarazioni dei testimoni oculari era esploso in volo ma non si era incendiato. L'orologio del capitano Thomas Mantell era fermo alle 15.18, tre minuti dopo l'ultima comunicazione ricevuta dalla torre di Godman Fields. Il misterioso oggetto luminoso era rimasto visibile dalla torre di controllo della base sino alle 15.50.
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