mercoledì 10 agosto 2011

Un'intervista a Roger Corman parte seconda

Continuiamo tranquilli col riportare questa intevista a Roger Corman pubblicata in un Metal Extra degli anni '80.

MH - Per il suo ritorno alla regia pensa di scegliere un film "a messaggio" come lo è stato "The intruder" a suo tempo?
RC - Non lo so, ecco il problema! Dopo un così lungo periodo di silenzio, credevo di dover fare un film molto importante. E più ci penso, più mi dico che dopotutto non vedo nulla di abbastanza importante. Allora, quel che probabilmente farò, sarà di prendere il primo copione che mi capiterà sottomano, considerarlo un lavoro come un altro, e lasciare che le cose vadano da sole.

MH - E' sorprendente constatare che la maggior parte dei nuovi talenti dell'industria cinematografica hanno lavorato per lei una volta o l'altra: Coppola, Scorsese, Peter Bogdanovich, Jack Nicholson, Robert De Niro e tanti altri. Ha un particolare sesto senso che le permette di scoprire talenti?
RC - Ebbene, ho una specie di programma. Per esempio: prenda uno dei nostri giovani registi che ha avuto un grande successo con The Howling, Joe Dante, che aveva realizzato precedentemente Piranha e Hollywood Boulevard. In effetti, la carriera di Joe Dante è molto vicina al modo in cui lavorano i nostri registi più giovani. Joe proviene da una scuola di cinema, ed è venuto direttamente a lavorare per me. Ha cominciato a fare montaggio nel mio reparto pubblicitario. Poi è passato al montaggio dei lungometraggi. In seguito è diventato regista di seconda équipe e ha diretto le scene di inseguimenti, di incidenti d'auto, ogni genere di scena d'azione, di cui realizzava anche il montaggio. Ed è solo dopo tutto ciò che Joe è diventato regista di pieno diritto. Questa è la procedura che oggi amo più seguire nel mio lavoro. In questo modo il regista sta con me tre o quattro anni prima di lanciarsi. E durante questo periodo, egli ha potuto imparare il nostro stile, sapere esattamente quello che io voglio, e capire il nostro modo di operare. Per cui quando realizza il suo primo cortometraggio, il successo è immediato.

MH - Qual'è attualmente la sua posizione tra i produttori indipendenti di Hollywood, ogni anno più
 numerosi?
RC - In questo momento le due compagnie indipendenti di produzione più importanti sono la New World e Avco Embassy. E' apparso un articolo su Variety, giusto una o due settimane fa, che confermava questo statto di cose. I nostri incassi lordi sono più o meno uguali, ma per gli utili netti, siamo noi i primi. Avco Embassy non è che guadagni poi molto.

MH - Questo lascia indietro l'American International...
RC - Siete al corrente della faccenda A.I.P.? A.I.P. è stata riscattata da Filmways l'anno scorso e da allora sono falliti. Nell'arco di un anno! E' una storia sensazionale, una compagnia che aveva avuto successo per venticinque anni di fila si unisce ad una compagnia più importante che la prende a carico, e la compagnia più importante la porta praticamente al fallimento nel giro di un anno. Secondo me è una storia stupefacente. L'A.I.P esiste da sempre, ma Meteor e una serie di progetti molto costosi gli hanno fatto perdere un mucchio di quattrini. Vorrebbero riorganizzarsi e fare un comeback, ma sarà difficile per loro.

L'intervista continuerà in prossimi post, intanto, se vuoi vedere la filmografia di Roger Corman...

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