venerdì 22 agosto 2008

Tra Dire e il Fare, ovvero Scajola e il nucleare


Mio malgrado sto comprando Panorama, giusto perchè ci sono i volumi di Batman, che è un magazine che non ha mai suscitato i miei entusiasmi. Questa settimana sull'inserto Economy del settimanale c'è un articolo di Gianluca Ferrari che fa il punto della situazione e così si scopre che, come era ovvio, almeno per i prossimi cinque anni non avremo centrali nucleari tra i piedi.

Dopo le prime sparate grosse, erano però subito venute le correzioni di tiro, da parte del ministro Scajola, ora la situazione sembra essere più chiara.

In pratica, entro il 2008 il ministro si è impegnato ad individuare "non ancora i luoghi in cui installare le centrali nucleari, ma i criteri con cui scegliere i siti" e intanto un'anno è andato.

Poi il governo andrà avanti così, cito dall'articolo: "In primavera il progetto sarà portato in Parlamento: l'obbiettivo è quello di aprire il primo ( uno solo???) impianto entro il 2020 per arrivare, nel lungo periodo, a una diversificazione delle fonti che attinga almeno il 20% del fabbisogno italiano dal nucleare.

Beh, se non sei d'accordo con il ritorno al nucleare è sempre meglio che stai all'erta, ma se le cose cominciano così direi che, ad oggi, non c'è molto da preoccuparsi. Io per lo meno non mi preoccupo, perchè se la prima centrale parte nel 2020, io avrò già 54 anni, le altre partono con una strategia a lungo periodo...hai voglia...


Quello che mi preoccupaè di arrivare alla terza età potendo ancora usufruire dell'energia elettrica a costi contenuti. Suggerirei al ministro, so di non essere l'unico, che mentre costruisce la sua unica ridicola centrale nucleare, ci sarebbe su nel cielo una stella che l'energia la da gratis, basta coglierla.

Magari se ci fa un pensierino, non è ancora tardi.

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