Quello che segue è un articolo di Luigi Bruno pubblicato nella rivista TOTEM nel 1984. E' una chicca tutta da gustare, ti da un idea di ciò che cambiato negli ultimi 25 anni.
Suoni e colori con il computer di Luigi Bruno
Per chi, entusiasmato da Tron e dalle pubblicità televisive realizzate al calcolatore, voglia provare a fare un po' di grafica al calcolatore, è arrivato lo strumento giusto che unisce un prezzo moderato per una prestazione sino adesso riservata a macchine cinque volte più costose. Si tratta del nuovissimo Commodore 64. Saltiamo a piè pari tutte le particolarità tecniche che per noi sono come arabo, per arrivare alle possibilità di uso che un inesperto può trarne.
Il Commodore 64 utilizza il vostro televisore a colori per disegnare su un campo di 320x200 punti (o pixel) cioè 64.000 punti, colorabili a gruppi di 8x8 punti, oppure su un campo di 160x200 punti colorabili con quattro colori ogni punto. I colori base sono 16, con 255 combinazioni possibili di colori.
Il calcolatore è inoltre programmato per memorizzare 13 oggetti grafici, ognuno formato da 504 punti colorati che possono apparire, scomparire, muoversi, ingrandirsi, sovrapporsi e modificarsi a piacimento e autonomamente.
Il Commmodore 64 ha poi già in dotazione 52 caratteri grafici elementari. come rette, curve, angoli, cerchi, disponibili sulla tastiera e utilizzabili con la semplice pressione di un tasto.
Altre possibilità creative del Commodore 64 si trovano nel campo della musica e dei suoni. Il sintetizzatore del computer dispone di tre generatori di suoni da 0 a 4Khz ognuno completamente indipendente dall'altro, ognuno dei quali ha una scelta di quattro forme d'onda per le 95 note della scala musicale che può emettere.
Per ciascuna frequenza emessa è possibile selezionare l'intewrvallo di tempo che la nota impiega per raggiungere la massima intensità di volume scelta, il tempo di durata della massima intensità ed il tempo di ritorno alla minima intensità. Naturalmente con filtri di frequenza e risonanza variabile. Oltre a far di conto ed a scrivere libri.
Tutto questo con una semplice e confortevole tastiera in plastica marroncina più leggera di una comune macchina da scrivere, con dentro tanti aggeggini giapponesi e americani , dal costo di 975 mila lire più iva. Tutto compreso, perchè per la grafica si collega ad un semplice televisore, per i suoni al vostro stero e per immortalare i programmi elettronici delle vostre creazioni ad un banale registratore di cassette. Quando avete fatto un lavoro basta riversarlo su una cassetta, quindi se volete riutillizzare qualche particolare o cambiare un colore qui ed uno là, basta richiamare il lavoro dalla cassetta.
Applicazioni? Suoni e colori di tutti i tipi. Ad esempio studio della composizione dei colori per un manifesto, una copertina o una stoffa, potendo cambiare ogni colore a piacere senza dover rifare tutte le volte il lay-out.
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