domenica 10 febbraio 2008

La T-Rex n°2


L'icona del Teschio di Vacca è uno di quei simboli universali che affascinano e che si presentano ricchi di significati talvolta divenendo vere e proprie allegorie.

A me il Teschio di Vacca ricorda dei topos iconografici, come ad esempio, il deserto del selvaggio West dove c'è sempre, da qualche parte, un teschio di vacca nei pressi di una pozza essicata.

C'è anche una bella tavola dell'Andrea Pazienza dove c'è uno spettrale teschio di vacca che fumando sale da un hamburgher mentre il testo, credo di Marcello D'Angelo, recita:-La carne che era viva, si sposa con la plastica.-

Il Teschio di Vacca, come ogni teschio che si rispetti, è comunque una allegoria della morte, un simbolo della nostra caducità, dell'ineluttabile, ma è anche un modo per non sdramattizzare il concetto.

In quel di Verona, poco lontano dall'Arena e con vista sull'Adige, c'è un Ristorante che si chiama N°5.
-Strano nome!- Ho pensato, e naturalmente ho cercato anche di scoprirne il senso; che abbia in qualche modo a che fare con Chanel? No!

Uscendo e vedendo le teste di vacca che decoravano i fregi, tutto mi è stato chiaro: il Ristorante si trova nell'ex mattatoio della città.

Con un rimando che mi ha piacevolmente sorpreso, il ristoratore ha legato la sua attività al famoso romanzo di Kurt Vonnegut, Mattatoio n°5 per l'appunto.

Ho apprezzato anche questo, oltre che la cucina.

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