Nella civiltà celta, le tradizioni venivano tramandate oralmente, in quanto la scrittura godeva di poco prestigio. Anche le parole, però, male interpretavano il pensiero puro e non potevano far altro che contaminarlo.
L'alfabeto Ogham, quindi si prestava essaenzialmente ad essere usato per le incisioni su roccia o su corteccia. E' un alfabeto in base 5, cioè composto da 5 vocali, 5 dittonghi, e 3x5 consonanti, strutturati in lineette che possono o meno tagliare una linea guida verticale.
L'Ogham è un insieme di lettere mute, di simbolismi e di proprietà magiche la cui conquista è paragonabile a quella del fuoco di Prometeo, in quanto il dio dell'eloquenza e della magiaOgme dovette soffrire mille pene prima di apprenderne i segreti.
Le 15 consonanti, si abbinavano bene a serie di oggetti ( stelle, colori, animali) e per essere collegate ai 13 mesi lunari.
Le parole, poi, nascono dallo scontro/unione delle lettere e il testo gallese Cad Goddeau narra proprio del combattimento delle piante e degli alberi che evidenziano le loro peculiari proprietà e caratteristiche nella narrazione.
I simboli Ogham vengono così presto associati ad una sorta di zodiaco, in cui il nascituro non solo acquista i caratteri predominanti della pianta, ma ne diventa anche il protetto. Questa è una vera e propria custode che può fornire energia al solo contatto, dare consigli quando invocata oppure fungere da ascoltatrice nei momenti difficili o di euforia. Il tutto anche attraverso una sola foglia o un pezzetto dicorteccia, portata come talismano.
In effetti, le tradizioni naturalistiche dei Celti rimasero nella cultura popolare anche dopo l'avvento del cristianesimo, portate avanti essenzialmente dalle donne. Scrivere in Ogham
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