Per semplificare il discorso, possiamo ritenere che il mercato USA dei fumeti sia diviso in tre fette: la fetta della Marvel, quella della DC Comics e la terza degli editori indipendenti.
Tra Marvel e DC è in corso una sorta di guerra fredda, le due case sanno di avere il grosso del mercato e se lo tengono stretto senza farsi troppo male competendo l'una contro l'altra.
Entrambi le case editrici inoltre, aderiscono al Comics Code, una serie di regole che governa i contenuti della letteratura a fumetti, senza il nulla osta di questo visto censorio, i fumetti rischiano di essere banditi dai punti diversi dalle librerie specializzate. Per non rinunciare alla grossa distribuzione, i due gruppi editoriali si sono conformati al Comics Code, con il risultato che i prodotti si sono omogeneizzati e ingesssati dentro determinati criteri. Nei primi anni '80 però, accade una svolta; la nascita di negozi specializzati nel fumetto, diedero un mercato alle piccole case editrici che volevano pubblicare opere non conformi al Comics Code.
La qualità di questi editori era variegata, si andava dal pessimo all'eccelso, ma quello che più conta è che la richiesta di fumetti diversi, e prontezza di spirito di alcuni librai, crearono quel mercato che il Comics Code voleva ingessare ed edulcorare. Tra queste case editrici troviamo appunto la Dark Horse, che in questi anni ha sfornato decine di personaggi scomodi e soggetti politicamente non-correti, regalando al mondo dei comics dei magnifici capolavori di letteratura disegnata. Altre notizie sulla Dark Horse
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