Per fortuna gli altri sono più furbi; Robert de Niro non ci pensa due volte ad ingrassare di 30 chili in Racing Bull, non esita cambiar faccia, aspetto, voce, atteggiamento: ad ogni modo, più cambia più è lui. Dustin Hoffman è più delicato; è sempre lo stesso e oscilla continuamente tra la gloria e l'oblio con qualche successone, di tanto in tanto, come Kramer contro Kramer che lo riporta sulla cresta dell'onda per aprecchi anni; Al Pacino il bisognoso, che ad ogni film dà itutto quel che possiede, al punto di riuscire a commuoverti (avrebbe il coraggio di affermare che non pensava all'Oscar recitando la scena del processo in Giustizia per Tutti ?); il vero problema di queste nuove stars è che non sono più dei volti, dei personaggi ai quali il pubblico possa aggrapparsi: sono diversi a ogni nuovo film. Quanti di loro si sono giocati la carriera? Per mancanza di fortuna, per dei films scelti male...
Gene Hackman con quel suo brutto muso di barman brontolone: nel dimenticatoio. Richard Dreyfuss, Roy Scheider che non riescono a decollare... Perdendo le aure mitiche, le vedettes hanno certamente reso il loro mestiere ancora più crudele. Prima uno era finito quando invecchiava, oggi quando l'ultimo film non è andato bene.
Certo che con questo nuovo metodo, le carte vincenti sono diventate rare a Hollywood; John Travolta: due trionfi e si ritrova has-been a venticinque anni col suo talento limitato e i suoi passi di danza già demodè. Farrah Fawcett dà il suo addio al successo della serie televisiva Charlie's Angels per entrare a testa alta tra le vedettes mediocri di serie B... Quanto ai vecchi è una vera e propria ecatombe: chi resta ancora in piedi delle nostre stars favorite degli anni 50? Non Kirk Douglas che si aggrappa pietosamente alla sua immagine di ironico arrivista all'età di 65 anni; non Burt Lancaster, con il sorriso ormai ingiallito, e che interpreta ruoli di secondo piano in film-catastrofici o in drammi italiani; non Henry Fonda che appare per trenta secondi in tutti i suoi ultimi films, come presidente o come generale; non Anthony Quinn abbonato a ruoli di patriarchi tuareg in super produzioni che nessuno va più a vedere...
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Per oggi basta così, il finale dell'articolo lo trovate nel prossimo post. Intanto, è molto probabile che l'autore del post. Nel frattempo vi segnalo un bellissimo sito che parla anche di Hollywood.
Gene Hackman con quel suo brutto muso di barman brontolone: nel dimenticatoio. Richard Dreyfuss, Roy Scheider che non riescono a decollare... Perdendo le aure mitiche, le vedettes hanno certamente reso il loro mestiere ancora più crudele. Prima uno era finito quando invecchiava, oggi quando l'ultimo film non è andato bene.
Certo che con questo nuovo metodo, le carte vincenti sono diventate rare a Hollywood; John Travolta: due trionfi e si ritrova has-been a venticinque anni col suo talento limitato e i suoi passi di danza già demodè. Farrah Fawcett dà il suo addio al successo della serie televisiva Charlie's Angels per entrare a testa alta tra le vedettes mediocri di serie B... Quanto ai vecchi è una vera e propria ecatombe: chi resta ancora in piedi delle nostre stars favorite degli anni 50? Non Kirk Douglas che si aggrappa pietosamente alla sua immagine di ironico arrivista all'età di 65 anni; non Burt Lancaster, con il sorriso ormai ingiallito, e che interpreta ruoli di secondo piano in film-catastrofici o in drammi italiani; non Henry Fonda che appare per trenta secondi in tutti i suoi ultimi films, come presidente o come generale; non Anthony Quinn abbonato a ruoli di patriarchi tuareg in super produzioni che nessuno va più a vedere...
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