Disegnini e pensierini di Federico Rettondini per un mondo migliore, una società felice e un futuro di pace.
sabato 10 marzo 2012
Il Legionario
Sapeva di essersi definitivamente perso, ma nonostante questo cercava tra le rocce, nel disegno degli alberi e nelle radure, un tronco secco, una pietra oppure un qualsiasi riferimento che lo aiutasse a ritrovare la via.
Si muoveva prudente tra i sentieri appena abbozzati, tra la folta vegetazione, nel brusio degli insetti e nei fischi lontani dei rapaci. La strada era infida e sconosciuta, camminando con pazienza e cautela.
Ancora non disperava, perchè il tramonto era lontano, ma ogni qualvolta abbassava lo sguardo per vedere dove posava i piedi, notava che i sassi ed i detriti sul sentiero, sembravano disegnare una freccia che gli indicava la direzione. Era questione di un’attimo giusto nel momento in cui calava lo sguardo. Poi la forma svaniva, ne perdeva i contorni e non era più in grado di definirla. Certo era che, in quel dedalo boscoso di stretti camminamenti, egli stava seguendo una direzione precisa. Lo aveva capito perchè, in quelle due ore di cammino il paesaggio era mutato: gli alberi si erano fatti più anziani ed il sottobosco più fitto. Era chiaro che da molto tempo, in quel posto nessuno era venuto a far legna.
Aveva dovuto lasciare lo scudo, che si era fatto peso ed ingombrante, tenendosi ben stretto il gladio perchè ben sapeva che la sua uniforme non era ben vista dalle genti del posto. Ma dopo ore ed ore di cammino, ancora non aveva incontrato nessuno.
Dov'erano ora i suoi commilitoni, la legione diretta verso i passi del nord per ricacciare i nomadi barbari che infestavano la pianura? Nemmeno si ricordava in che frangente li aveva persi di vista, teso com'era nel seguire il sentiero misterioso che le pietre sembravano indicargli.
Ed ad un tratto il bosco si aprì su in ampia radura erbosa baciata da un sole insolitamente caldo, la stanchezza si fece sentire e, nel folto dell'erba si perse l'indicazione del suo destino. Non poteva esserne certo, ma qualcosa gli diceva d'essere giunto alla meta del suo cammino.
Si sedette su di una roccia, per cercar riposo, mentre s'immergeva quel remoto luogo di pace, gli giunsero i guaiti dei lupi nel bosco.
Leggende di Roma Antica
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