Volevo scrivere una lettera aperta, magari intelligente al signor Vittorio Feltri come risposta al suo editoriale di oggi sulle pagine de Il Giornale riguardante la strage di Oslo. Per farlo, ho letto e riletto più volte il suo articolo, ma il solo risultato è che più lo rileggevo più il sangue mi saliva alla testa e più la mia capacità di ragionare si ottundeva in un marasma d i bollore sanguigno. Poi mi è venuto in mente Forrest Gump e il suo disarmante "stupido è chi lo stupido fa".
Perchè in fondo è quello che intimamente penso del signor Feltri, penso che faccia lo stupido. Ed il mio ragionamento è molto semplice; perchè il signor Feltri nel suo editoriale lamenta l'incapacità dei giovani norvegesi disarmati nel difendersi dal pazzo nazista armato, già che c'è, visto che ricorre l'anniversario, perchè non esalta l'abilità tattica e militare dei Black Block che hanno mandato a puttane le manifestazioni del G8 di Genova mettendo in scacco le nostre forze di polizia? Perchè non esalta la strenua opposizione dei manifestanti NO-TAV della Val di Susa? Queste sono generazioni di combattenti agguerriti (e pure per il bene comune, secondo il loro punto di vista) perchè non ho mai sentito il suo plauso verso di loro?
E cosa scriverebbe domani, caro Signor Feltri, se un altro pazzoide compisse una simile strage ad un Meeting di CL? Oserebbe sputare sulle salme dei poveri ragazzi cattolici perchè incapaci di opporsi alla follia omicida?
Io credo che quei ragazzi abbiano avuto paura, quella paura profonda che 70 anni fa ha preso milioni di persone in tutta Europa quando la svastica infame le estraeva dalle loro case per macellarle nei campi di sterminio: questo significa che la società di allora era egotista? se lo era, allora forse lo è sempre stata.
Vede signor Feltri, io credo che quei ragazzi si siano fatti macellare non perchè pavidi, ma perchè hanno visto in un attimo la forza distruttiva del male, e non erano pronti. E sa perchè non erano pronti? Perchè erano proiettati in una società diversa da quella che esce dalla sua mente di VECCHIO, una società dove i valori di democrazia e diritto sono i valori chiave. Ora, grazie allo splendido gesto di questo pazzo nazista, questo sogno di società futura ha fatto forse un passo indietro.
Ma voglio sperare che a noi ed ai norvegesi quello che è accaduto possa offrire una lezione.
La lezione è che qualsiasi ideologia di odio e violenza abbraciamo, questa ci si ritorce contro, questo è successo con i fanatici anarchici Black block di Genova, e oggi succede con i Talebani e questi Nazisti che massacrano la propria gente per portare avanti le loro ideologie malate.
Vede Signor Feltri, io credo che i Black Block, i Nazisti, i Talebani, siano tutti suoi figli. Sono i figli della Paura di un Vecchio che guarda il mondo e non lo capisce, non riesce ad analizzarlo, perchè non trova più l'aggancio delle ideologie, tutte miseramente crollate, e quando guarda la democrazia che con il suo duro lavoro ha costruito, si rende conto del palazzo di merda che ha contribuito a costruire e non riesce a capire dove ha sbagliato.
Io la immagino Signor Feltri, seduto alla sua scrivania, mentre vede la nostra repubblica affogare nella corruzione, nell'incompetenza politica, negli sprechi, nella miseria strisciante e dilagante, la vedo ripetersi:- Non è colpa mia, io ho fatto ciò che è giusto.- Può essere, non posso certo esser io a giudicarla.
Ma ora lei è Vecchio e la società che Lei ha costruito non ha bisogno di Vecchi, specie se hanno solo un Pensiero Semplice utile il giusto per riempire due colonne che rischiavano di restar vuote.
PS
Egr Signor Feltri, ma lei non crede che i ragazzi morti in Afghanistan non abbiano chiamato le loro madri o le loro mogli mentre i Kalashnikov gli strappavano le carni?
(alla fine mi è riuscita sta lettera aperta! Ed ora torno a lavorare che io non mi guadagno il pane scrivendo baggianate).
Vai all'Articolo di Feltri
1 commento:
A parte il fatto che lui non può sapere se qualcuno c'ha provato, ma poi la logica ci suggerisce che i ragazzi in questione ne hanno visto uno, ma sicuramente ne immaginavano molti di più.
Ma più di ogni cosa, come si fa a giudicare egoistico un naturalissimo e insidacabile istinto di sopravvivenza?
Posta un commento