venerdì 25 maggio 2012

FUORI DI VESPA 2% @VillaBartolomea

Domenica 27 maggio 2012 hai un'ottima occasione per passar una giornata a Villa Bartolomea in provincia di Verona e di goderti lo scintillante FUORI DI VESPA 2%, motoraduno con musica, bevande, risotti, panini e tanta ottima compagnia per una domenica unica nel suo genere.

Giunto alla seconda edizione, FUORI DI VESPA si sta imponendo come un must per le illustri presenze e i personaggi che vi partecipano.
In pratica, manchi solo te...

Dov'è Villa Bartolomea?

venerdì 18 maggio 2012

La guerra dei droni

In realtà sull'argomento si sa poco, quel poco che si sa non è nemmeno certo che sia vero; perché quando si tratta di armi innovative succede spesso che la propaganda si mescoli con il segreto militare, sviluppando leggende metropolitane e miti tecnologici che spesso si rivelano semplici bufale per spaventare il nemico.

Una cosa certa è che in questi ultimi anni, le esperienze in Afghanistan e Iraq hanno sviluppato e dato nuovo impulso alla guerra a distanza: la guerra dei droni.

Il primo a calcare il palcoscenico della cronaca è stato il RQ 170 soprannominato la Bestia di Kandahar perchè per almeno tre anni nessuno riusciva a capire che caspita era ed a che cosa servisse quello strano aereo che talvolta solcava il cielo afghano.

Della Bestia, si sapeva solo che esisteva ma nessuno riusciva a capirne l'impiego, se solo ricognitivo o anche d'attacco; bisognerà attendere il 2010 perché la Lockheed confermasse la produzione in serie del velivolo e sembra che sia stato utilizzato proprio come ricognitore dei Navy Seals nella missione di Abbottabad conclusasi con la morte di Osama Bin Laden: naturalmente il Pentagono, com'è d'uso, si è rifiutato di fornire dettagli sulla vicenda.

Così, sempre rivelatosi nel blitz di Abbottabad, è il misterioso elicottero caduto nella missione, a prima vista sembra un Blackhawk, ma uno sguardo più attento ne rivela caratteristiche diverse, tra cui una sorta di pittura antiradar e dettagli costruttivi utili, secondo alcuni, a ridurre il rumore di pale e motore. Quello che si sa e per quanto dicono gli articolisti esperti in tecnologia militare, sembra si tratti di un vecchio progetto ripreso e infine sviluppato per fornire ai reparti speciali un veicolo silenzioso e invisibile, nonchè costosissimo.

Nonostante il dirottamento di un drone da parte degli iraniani, gli States non mollano la ricerca nel settore e continuano a sviluppare prototipi a raffica, testando diverse specializzazioni, sembra anche che in collaudo ci sia un mini-shuttle che preoccupa non poco le autorità cinesi.

La ricerca di sofisticati apparecchi di morte senza pilota sembra sia molto ben vista dall'entourage politico-militare nord americano che forse vuol togliersi definitivamente dalle palle quei fastidiosi morti in battaglia.
Forse le guerre dei droni non sono lontane, forse è solo propaganda, di certo è solo stupida  guerra.

Droni letali ma fragili

domenica 13 maggio 2012

Il Manager prossimo venturo

Le aziende, piccole o grandi che siano, sono fatte di persone. Sono le qualità delle persone, la loro strutturazione gerarchica e le relazioni tra di esse che, di fatto fanno l'azienda. Spesso, sopratutto nelle aziende della old economy, esperienza, competenza e capacità sono considerati elementi premianti nell'ottenere posizioni chiavi. Il punto debole di questo metodo, sembra sia il  fatto che oggi in molte aziende, nelle posizioni chiave, ci siano manager che vengono ancora pesantemente condizionati dai mass media tradizionali e faticano a vedere e capire le potenzialità del web che richiede per loro un approccio diverso, che forse non hanno mai considerato.
All'interno dell'azienda, la comprensione delle potenzialità dell'offerta digitale diventa perciò una scelta consapevole del manager o imprenditore che deve far propria questa cultura e approcciarsi attivamente con essa in modo di entrare a pieno titolo in quell'ecosistema chiamato Enterprise 2.0.

Il concetto di Impresa 2.0 intende l'insieme di approcci organizzativi e tecnologici basati sul coinvolgimento diffuso, la collaborazione e la condivisione, con lo scopo di favorire lo sviluppo di reti sociali interne ed esterne all'organizzazione che, interagendo creano un flusso di dati e informazioni utili per capire lo stato delle cose e raccogliere informazioni utili per la vendita di prodotti o l'immagine dell'azienda.

Questo significa che sono necessarie competenze specifiche indirizzate alla tecnologia digitale, ed al suo utilizzo; purtoppo, nonostante la congiuntura economica, la domanda di persone con reali competenze digitali e alta, ma l'offerta è ancora ridotta a pochi professionisti che, investendo nel proprio si sono informati nel settore operando con serietà e competenza.

Knowledge governance e dintorni

lunedì 7 maggio 2012

Perchè regalare clienti a Facebook?

Nei prossimi anni vedremo un grosso espandersi della diffusione di dispositivi portatili quali smartphone e  tablet, un po' dura la vedo per i netbook che, a rigor di logica, dovrebbero vedersi rimpiazzati dai più comodi tablet. A questo, possiamo aggiungere che, sebbene non lo vediamo, nascono nuove piattaforme e nuovi protocolli che ogni giorno amplificano, velocizzano, migliorano il rapporto tra le diverse entità della rete.

Questo mutare delle cose fa si che i modelli di marketing tradizionale non siano più validi, perchè cambia pesantemente il rapporto che il cliente ha con il produttore e viceversa. la rivoluzione del web2.0 iniziata dieci anni fa ed ora forse giunta a sua completa maturazione, ha dato agli utenti il potere di creare contenuti web, facilitando lo scambio interpersonale di opinioni. Se teniamo conto che i due terzi degli internauti frequenta social network di vario genere, potete rendervi conto come questo passa parola possa avere effetti positivi o negativi a seconda dei casi.

Teniamo poi conto che il web delle directory, delle categorie è defunto e tutte le sue dinamiche interne si  muovono sulla logica delle parole chiave, delle app che creano un sistema interconnesso con un potenziale veramente incredibile.

E' un mondo che fatica ad essere compreso dalle piccole e medie aziende che potrebbero trovare in questa realtà un modus per farsi conoscere sul mercato ed ai potenziali clienti. C'è da tener presente che questi potenziali non si limitano ai social network, anzi, necessitano d'essere integrati con siti di proprietà dove l'azienda può costruire un suo dialogo privilegiato ed interattivo con i propri referenti e poi, magari, utilizzare i social network come veicoli di diffusione dei messaggi.

Il valore gli utenti "portati a casa" viene spesso sottovalutato, affidarsi a servizi terzi, magari gratuiti, si paga con la perdita o la condivisione di quelle informazioni che in realtà sono le più importanti nei modelli competitivi di oggi.

Quello che gli esperti segnalano, il problema da risolvere, non è tanto la mancanza di investimenti delle aziende nelle nuove tecnologie mediatiche, ma la mancanza di un cambiamento culturale ed organizzativo che possa trovare in queste nuove opportunità un suo utilizzo adeguato generando risultati apprezzabili.

Leggi il marketing su Facebook

giovedì 12 aprile 2012

GLI INCUBI LEGHISTI DEI BARBARI SOGNANTI

Ma davvero credevi che con tutto quello che sta succedendo in casa leghista, e in casa Bossi, potessi perdere questa ghiotta occasione per dire le mie quattro sciocchezze.

Innanzi tutto, tanto per rompere il ghiaccio, il Roberto Maroni si dimostra come al solito almeno una spanna più in alto dei suoi compagni di partito. A differenza delle varie minchiate del Sole delle Alpi e dell'ampolla dell'acqua del fiume sacro, il Maroni fa centro con l'etichetta di Barbari Sognanti.

Fa centro perchè con queste semplici parole descrive esattamente l'essenza della lega e dei leghisti; i leghisti sono barbari, nel senso che gli antichi greci davano agli stranieri. (vedi Wikipedia) perchè per me i Padani non sono italiani, nemmeno europei, sono clandestini; Sognanti, perchè è il mondo dei sogni quello in cui vivono.

Pensate alla mitica terra denominata Padania, la nazione che non esiste, l'Isola che non c'è di Peter Pan (anche lui dalla camicia verde). La Padania è una strana nazione, non esiste, perché la Padania non esiste, ma ha già un parlamento che la amministra: il Parlamento Padano.

Ma questo non è tutto, figuriamoci che la classe politica della Padania CheNonEsiste, si sta dimostrando corrotta come quella di una nazione reale, non solo...la roba più incredibile è che la classe politica della Padania CheNonEsiste ha provato ad esportare illecitamente all'estero importanti somme di denaro! Che se ci pensate, non è roba da poco amministrare male e frodare una nazione CheNonEsiste. Provaci te se sei capace!

Come se non bastasse, in questi giorni, nel Parlamento della  Padania CheNonEsiste c'è pure stato un colpo di stato ed il regime ha avuto una sorta di ribaltone. E tutto questo è avvenuto in nome di uno stato che non esiste, di un popolo che non esiste, di una nazione che non esiste.

Se non nei pensieri psichedelici dei Barbari Sognanti.

lunedì 26 marzo 2012

I balconi del diavolo



Sui Balconi del Diavolo in realtà nessuno sa molto. Chiedendo in giro non si ottengono buone risposte. Si parla delle solite cose, di sabba, di oscure presenze, fuochi fatui; ma si tratta solo di dettagli vaghi, di cose per sentito dire e non c'è, a dire il vero, alcun racconto o anedotto degno di essere considerato.

A vederli di giorno, i Balconi del Diavolo, sono semplici massi, inermi ed indeffessi come qualsiasi altra roccia. La zona circostante non ha nulla di arcano o di magico, anche se d'inverno, quando le nubi si fanno nebbia e le fronde degli alberi diventano artigli, è vero che il tutto diventa più spettrale: ma non certo più spettrale e triste di qualsiasi altro luogo dei paraggi.

Ma nonostante questo, se vi fermate in quel luogo in una qualsiasi notte di luna piena, potete notare come quelle rocce immemori riflettano una luce bluastra e fredda che non mancherà di farvi correre un sottile brivido lungo la schiena.

Sarà in quel preciso istante che, forte, vi prenderà il rammarico di esservi fermati ai Balconi del Diavolo.

Leggende di montagna

sabato 10 marzo 2012

Il Legionario



Sapeva di essersi definitivamente perso, ma nonostante questo cercava tra le rocce, nel disegno degli alberi e nelle radure, un tronco secco,  una pietra oppure un qualsiasi riferimento che lo aiutasse a ritrovare la via.
Si muoveva prudente tra i sentieri appena abbozzati, tra la folta vegetazione, nel brusio degli insetti e nei fischi lontani dei rapaci. La strada era infida e sconosciuta, camminando con pazienza e cautela.

Ancora non disperava, perchè il tramonto era lontano, ma ogni qualvolta abbassava lo sguardo per vedere dove posava i piedi, notava che i sassi ed i detriti sul sentiero, sembravano disegnare una freccia che gli indicava la direzione. Era questione di un’attimo giusto nel momento in cui calava lo sguardo. Poi la forma svaniva, ne perdeva i contorni e non era più in grado di definirla. Certo era che, in quel dedalo boscoso di stretti camminamenti, egli stava seguendo una direzione precisa. Lo aveva capito perchè, in quelle due ore di cammino il paesaggio era mutato: gli alberi si erano fatti più anziani ed il sottobosco più fitto. Era chiaro che da molto tempo, in quel posto nessuno era venuto a far legna.

Aveva dovuto lasciare lo scudo, che si era fatto peso ed ingombrante, tenendosi ben stretto il gladio perchè ben sapeva che la sua uniforme non era ben vista dalle genti del posto. Ma dopo ore ed ore di cammino, ancora non aveva incontrato nessuno.

Dov'erano ora i suoi commilitoni, la legione diretta verso i passi del nord per ricacciare i nomadi barbari che infestavano la pianura? Nemmeno si ricordava in che frangente li aveva persi di vista, teso com'era nel seguire il sentiero misterioso che le pietre sembravano indicargli.

Ed ad un tratto il bosco si aprì su in ampia radura erbosa baciata da un sole insolitamente caldo, la stanchezza si fece sentire e, nel folto dell'erba si perse l'indicazione del suo destino. Non poteva esserne certo, ma qualcosa gli diceva d'essere giunto alla meta del suo cammino.

Si sedette su di una roccia, per cercar riposo, mentre s'immergeva quel remoto luogo di pace, gli giunsero i guaiti dei lupi nel bosco.

Leggende di Roma Antica

giovedì 8 marzo 2012

Case in legno e bioedilizia


Recentemente, mi sono ritrovato a collaborare con un'azienda specializzata in case in legno. Quello che più mi ha sorpreso è l'alto tasso tecnologico presente nella costruzione di una casa con materiali naturali.

Anzi, direi proprio che la bioedilizia, pur mantenendo i suoi alti standard di compatibilità ambientale, è un concentrato di alta tecnologia molto più avanzato rispetto all'edilizia tradizionale basata sul laterizio e questo, a pensarci bene, è quasi un paradosso visto che la casa in legno è stata la prima costruzione residenziale fatta dall'uomo.

Quando si pensa a una casa in legno, la prima immagine che si presenta alla mente sono le casette da giardino o i chioschi che solitamente troviamo nei centri sportivi. La realtà è però ben diversa e molto articolata perchè, nella costruzione di abitazioni in legno, sono ora disponibili una vasta gamma di metodi costruttivi capaci di far fronte ad ogni esigenza residenziale e stile architettonico.

Sul piano economico, il costo di un'abitazione in legno si avvicina e talvolta supera quello di una pari abitazione in edilizia tradizionale, ma l'impatto economico viene facilmente e velocemente assorbito dagli alti risparmi energetici che questo tipo di abitazioni offre da subito, con qualsiasi clima ed in qualsiasi stagione.

Attualmente, una delle tecnologie più impiegate è  quella dei pannelli X-Lam, pannelli in legno dotati di diversi tipi di coibentazione, che sfruttano la forza delle fibre del legno per costruire strutture elastiche e resistenti, veloci da costruire e capaci di adattarsi ad ogni esigenza di stile architettonico, anzi, con questo tipo di costruzione, si possono ricavare forme e volumi più facilmente rispetto ad altri metodi.

Se vuoi avere un idea di come viene costruita una casa in legno, ti consiglio di visitare questa pagina.

Ma in sintesi, quali sono i vantaggi offerti da una casa in legno? Quelli messi in evidenza dai costruttori sono principalmente sono i seguenti:


La struttura leggera, flessibile e compatta di una casa in legno presenta un’elevata resistenza sismica ed al fuoco. I materiali usati nella costruzione resistono nel tempo più e meglio di tantissimi altri materiali comunemente impiegati nell’edilizia.

Le caratteristiche  del legno offrono un ottimo abbattimento del rumore esterno ed un alto grado di isolamento termico stagionale, invernale ed estivo, permettendo un notevole risparmio energetico. Nel complesso una costruzione in legno ha un bilancio energetico positivo ed a basso impatto ambientale.

La salubrità di una casa in legno non ha paragoni. L’ igroscopicità del legno e le sue qualità naturali di alta traspirabilità restituiscono un'  assenza di condense o muffe e di sostanze nocive per la salute. Il tutto, crea un clima abitativo sano che allontana i rischi di patologie reumatiche e respiratorie tipiche di ambienti malsani (si stima che trascorriamo il 90% della nostra vita in ambienti chiusi).


Costruire un'abitazione in legno offre massima libertà di progettazione e nel tempo richiede facile e scarsa manutenzione; mantenendo di conseguenza il suo valore nel tempo.

Date le caratteristiche dei materiali utilizzati, una casa in legno richiede un' attenta progettazione e la massima precisione esecutiva (per questo, ogni costruttore segue dei protocolli ben precisi a garanzia del cliente) ciò permette di avere costi e tempi di realizzazione certi e veloci.  Visita questo sito

lunedì 5 marzo 2012

La via del Sentiero Ombroso



Le genti di Vallesconta raccontano di una pista nel bosco chiamato il Sentiero Ombroso. Anche i bambini sanno che questo percorso si trova alla base della Sella Maestra ma nessuno è in grado di indicarvi con precisione dove esso inizi.
La storia vuole che quel sentiero sia visibile solo in determinate ore di determinati giorni dell’anno, ore e giorni di cui si è perso il ricordo; se anche qualcuno vi dirà di conoscerle, state certi che vi farà fare un viaggio a vuoto.
Il Sentiero Ombroso, una volta individuato nella boscaglia, si riconosce subito perchè inizia con sette gradini scavati nella roccia, salendo i quali si può arrivare agevolmente, così narra la leggenda, nella terra della Regina delle Fate.

Molte storie narrano di incauti viandanti che, ignari d’aver imboccato la magica pista, rimasero per troppo tempo in quella terra incantanta. Al loro ritorno nel mondo degli uomini, scoprirono con sgomento che nulla era più come prima: che i secoli erano passati come secondi, crollati erano gli imperi, lasciando lo spazio a nuovi domini e che la loro città e il loro popolo erano ormai lontana leggenda. Vedi

giovedì 1 marzo 2012

In quella parte di bosco



Si raccontava che, in quella parte del bosco, vivessero delle creature strane, c’è chi diceva si trattasse di elfi, mentre altri sostevano fossero folletti, altri ancora erano convinti che vi fosse l’accesso al Regno delle Fate, mentre altri, ma erano pochi a dire il vero, erano pronti a giurare che, in quella parte del bosco, vi avessero trovato rifugio le ultime Driadi.

Qualsiasi cosa pensasse ci fosse, la gente di Vallesconta evitava quella parte di bosco, perchè, qualsiasi cosa ci fosse, nessuno in cuor suo sapeva come comportarsi se si fosse trovato faccia a faccia con una di queste creature.

Provate perciò ad immaginare la sorpresa di Lucindo quando, in quel mese d’ottobre, scese in paese dalla strada che, tutti sapevano, attraversava quella parte del bosco. Non era ancora entrato nell’osteria che Rino lo fermò bruscamente:-Hai visto niente?-

Lucindo lo guardò strano, come sorpreso quella domanda. Il suo silenzio in verità non durò molto, ma per tutti i presenti quei due secondi furono interminabili: -Si! Ma non ci crederai.- rispose - Ci sono dei funghi grossi così!-

Ed aprì il suo cesto con i frutti del lauto raccolto.

Leggi una suggestione

sabato 25 febbraio 2012

La Lega Nord e le mistificazioni storiche

Alla ricerca di una motivazione plausibile che ne desse lustro e importanza, i poteri politici di ogni epoca hanno sempre ritenuto necessario riscrivere la storia per poter giustificare la loro esistenza e sopratutto, la legittimazione del loro potere.

Come primo eclatante esempio mi viene in mente quel mantovano di Virgilio Marone che, per compiacere il primo imperatore Ottaviano Augusto, scrisse l'Eneide dando ai pecorari latini le nobili origini di esuli troiani e perciò un lignaggio nobiliari ai fondatori della città eterna.

Nel medioevo, diversi regnanti, Carlo il Magno per esempio, fecero a gara per farsi ratificare dal papa in carica la qualifica di Imperatore del Sacro Romano Impero, con lo scopo di avere una legittimazione legale a poter invadere le popolazioni confinanti e ricostruire l'impero latino che era andato perduto; questa storia andò avanti sino agli Asburgo.

Con il XX secolo, il caso più eclatante di mistificazione fu quello operato dal nazismo che infilò la croce uncinata in ogni momento della storia tedesca, cercando di far passare l'idea che gli ideali nazisti fossero sempre stati presenti nella cultura germanica (ovvio che così non era).

Alla fine del secolo breve, la Lega Nord ci riprova sfoderando l'arcaico Sole delle Alpi, un simbolo effettivamente presente nella cultura storica alpina da tempi remoti. Su questa pagina, trovi i significati che oggi, la Lega Nord attribuisce a questo simbolo e, come si può ben vedere, essi travalicano i significati originali del simbolo e ne aggiungono di nuovi e strumentali per dare al partito politico una collocazione storica che in realtà non ha (essendo di nascita recente).

Intanto c'è da precisare che il Sole delle Alpi non è un sole e nemmeno è delle alpi, si tratta infatti di un simbolo che si ritrova già nella civiltà Assira, Egiziana ed Etrusca, ed è noto come Fiore della Vita. Non è nemmeno un simbolo celtico in senso stretto, infatti è presente in tutte le civiltà del centro italia e sardegna oltre che, naturalmente, nelle culture celtiche dell'arco alpino. Insomma, il Fiore della Vita è uno di quei simboli ancestrali condiviso da culture diverse.

Ora, tra i significati che la Lega Nord assegna al Fiore della Vita, c'è il seguente:
sta ad indicare infine i sei ceppi etnolinguistici della Padania: i Celto-italici, i Veneti, i Tedeschi, i Friulani, i Ladini e gli Occitani-Arpitani.
Il motivo di questa scelta è molto semplice e intuibile, l'intenzione è quella di unificare sotto la stessa bandiera popoli, etnie, culture storiche diverse (ormai estinte da un millennio) con lo scopo di accomunarle contro il predominio di Roma "Babilonia" Ladrona.
E giunti a questo punto, io comincerei a fare delle distinzioni, ma sopratutto, mi divertirò a ragionare alla leghista, cosa che per altro non richiede molto sforzo. br />
Innanzi tutto io sono Veneto, nato in Veneto e perciò discendente di quei Veneti che vivevano in queste lande 2000 anni prima di Cristo e che avevano ben poco da spartire con i Galli Boi, Insubri Cenomanni che vivevano nella pianura padana in quei tempi.

Anzi, noi Veneti siamo emigrati  in veneto, non si sa bene da dove, abbiamo fatto sloggiare gli Euganei e ci siamo presi le miniere di ferro e altro vicine a Padova. Con i Celti, quelli del Sole delle Alpi, abbiamo sempre avuto problemi perchè sono dei piantagrane.
Per fortuna, ad un certo punto sono arrivati i Romani che erano gente precisa e pagava in oro, già nel 390 a.C. avevamo fatto una serie di accordi con il Senato della Repubblica (Romana) perchè non ne potevamo più di quei barbari che pensavano solo a far casino, bere birra e far feste (che qui c'erano delle miniere da mandare avanti e non c'era tempo di andar rubar nelle case come faceva quel teppista di Brenno: uno che non ha mai lavorato in vita sua e si era messo a far politica).

Perciò, in virtù di questa realtà storica io penso che:
1) Io come Veneto con i Celti ho ben poco spartire.
2) Come dice un vecchio adagio: "mejo un roman in casa che un celta alla porta"
3) Ripensando al passato, dai celti della lombardia abbiamo avuto solo rogne (persino ai tempi della Serenissima con i lombardi l'era sempre una guerra.
4) Bossi e i suoi Celti prima di entrare in Veneto devono bussare e chiedere permesso perchè questa non l'è terra sua.
5) I Romani prima di entrare nel Veneto devono bussare, chiedere permesso ma tanto sanno che la porta è aperta perchè con loro c'è un contratto da lunga data ( e poi sono così simpatici; tranne Alemanno che, come dice il nome deve averci origini celtiche).

Morale: La storia ci insegna che il Veneto ci ha sempre guadagnato a stare con Roma, mentre a star con i lombardi no (ci chiamavano i terroni del nord, ricordate?). Ora, sti 4 scalzacani, si sono messi in testa di far la Padania e ci vogliono far credere che noi siamo tutti un popolo...che a mi, solo al pensiero di appartenere al stesso popolo del Trota o a Borghezio...basta, mi fermo qua.

mercoledì 22 febbraio 2012

Faccio viaggio con biglietto

Oggi io faccio piccolo viaggio di memoria in mio passato con questo biglietto.
Un tempo ATM era solo Azienda Trasporti Milano, ora gli ATM sono anche i bancomat. Ma in epoca di questo bilgietto i bancomat erano da poco stati diffusi e nessuno si sognava di chiamarli atm, ora invece, sono così famosi che ci hanno fatto pure un film

Mi sa tanto che come film è una cagata non da poco, se andate a vederlo, fatemi sapere se mi sono sbagliato.
Per qualche strana sinapsi mentale, mi è venuto in mente Lasciami Entrare che non ho ancora avuto il coraggio di guardare perchè mi sa tanto che uno di quei film crudeli che ti fanno veramente star male.

Approposito di film, oggi una giovane ragazza mi ha chiesto chi è Ennio Morricone...gli ho risposto e gli ho consigliato di informarsi sul web ( o educatamente evitato ogni altro commento ) comunque stiano le cose, sono sempre più convinto che l'era di internet non ammette ignoranza.

Che vuoi mai che sia? Piccolo viaggio è già finito, io stanco vado a dormire. Ronf.

lunedì 20 febbraio 2012

Casarotti e i Nuovi Cedrini


Oggi partiamo questo caso il biglietto del Casarotti and Frenz, per fare una breve conoscenza del personaggio e della sua band.
Perciò, cominciamo con Casarotti and Frenz tenutosi al Teatro Romano l'8 settembre del 2009, durante l'evento c'ho ricavato alcune clip che potete vedere qui.

Ma chi è Fabio Casarotti? Potete approfondire la sua conoscenza tramite un'altro video e il sito ufficiale dei Nuovi Cedrini.

E chiudo semplicemente con la ricetta delle Fritole alla veneziana ( con i cedrini per l'appunto).

lunedì 13 febbraio 2012

Facezie per un lunedi di febbraio



Al tramonto si sentono cattivi odori perchè scureggia.

L'architetto costruì una volta. Per sempre...

Nonostante fosse privo di una gamba, lo cacciò su due piedi.

Per pagarsi gli studi di canto, lavorava come stagionale nelle poste. Impostò la sua voce nella buca delle lettere.


Un giorno, un uomo sognò di essere una farfalla.
Ora lo potete ammirare nella mia collezione.


domenica 12 febbraio 2012

Il magazzino di Mètal Hurlant 3

Anche per oggi una dose di recnsioni apparse su Mètal Hurlant.

STEFANIA
(Panny Shop -Piazzale Clodio- Roma)
La scusa dei blue-jeans che ganno male, per poi finire sempre a far l'amore (Pupo)
Entri in negozio e già ti senti affascinato. Non ne esiste una che, a vent'anni o poco più, abbia capito così a fondo l'arte di vendere. Il suo metodo è semplice ma di sicuro effetto: scelti i pantaloni giusti, indossati nella cameretta apposita (dove speri sempre che entri all'improvviso), comincia un gioco che sa molto di pirandelliano. "Stai bene", "no, non sei affatto grasso", "sei carino", "perchè dici di avere il sederone", il tutto condito da sorrisi mozzafiato e da lunghi sguardi profondi.
Si esce dal suo negozio con un numero incredibile di pantaloni, ma il bello è che non vedi l'ora di tornare a comprarne altri.
Tu non sai se Stefania finge fino a che punto, sai solo d'essere pazzamente innamorato. Comunque, cercate di non cadere nelle sue arti subdole: infatti è piuttosto imbarrazzante ritrovarsi in una quindicina davanti al negozio tutti con la scusa della lampo difettosa. (l.r.)

THOMAS DE QUINCEY: CONFESSIONI DI UN OPPIOMANE
(Einaudi - £ 3.000)
Astuto benpensante inglese, famoso nella Londra vittoriana per aver detto spesso in pubblico per una quarantina d'anni: "Ancora una e poi basta". (o.c.)

Da Mètal Hurlant ad Heavy Metal


sabato 11 febbraio 2012

Il Magazzino di Mètal Hurlant 2




Anche pero oggi una dose di recenzioni tratte dalla rubrica Magazzino sulle pagine dell'edizione italiana di Mètal Hurlant.. Recensioni piuttosto irreventi ed anche delle cose più impensabili. Ve ne ho selezionate alcune:

MISTERORANGE - Eldorado £ 150
Chissà che cosa vi aspettate, dopo aver sentito il nome di questo gelato. Esotismo a go-go, tramonti su Rio de Janeiro, atmosfere tropicali, passeggiate amazzoniche. Roba da Corto Maltese, come minimo. Spiacente di deludervi, ma trattsi di un normalissimo ghiacciolo o stick alla fragola (coloranti lo hanno reso rossissimo) con l'interno di arancia (tipo arancia, una roba arancione). Il mistero è tutto qui. Se siete delusi consolateci con uno Zaccaria, cornetto color melma alla gran frutta e verdura. (r.r.)

GOMMOLO - Eldorado £ 300
Sarebbe un normalissimo cornetto panna&fragola, se non fosse per un particolare a suo modo raccapricciante. E cioè che a un certo punto la cialda si interrompe e comincia un piccolo cono di plastica, in cui è contenuta una gomma americana sferica, tipo quelle dei distributori automatici di qualche anno fa. E cos'è? Il premio di consolazione? Siccome il gommolo faceva schifo, signor Eldorado, lei ci rifila la gomma americana? Ma le sembra il modo di vendere dei gelati, questo? Non ho capito. Eh insomma. E poi, se proprio voleva fare le cose in grande, perchè non ci ha messo dentro una bella braciolina di maiale? (s.c.)

PIEDONE - Eldorado £ 250
Ingrandimento bizzarro del piede, di color pelle al sapore di fragola. Piacevole ma stanca presto. Attendiamo, sempre in bustina, anche il resto "Manone", "Occhione", "Orecchione", "Braccione"

Altre cose degli Anni '80

venerdì 10 febbraio 2012

Il Magazzino di Mètal Hurlant 1

Uscita nei primi anni '80, l'edizione italiana di Mètal Hurlant, edita dalle Edizioni Nuova Frontiera, si distingueva per una cura editoriale particolare, molto calata sugli interessi di cultura pop del periodo. Fumetti a parte, gli articoli che preferivo erano le recensioni varie raccolte nella rubrica Magazzino, in cui gli autori recensivano di tutto, dal libro al ghiacciolo, senza esclusioni di colpi. Ora, tra i pochi numeri di Metal che mi sono rimasti, vi riproporrò in questo post e nei prossimi, le recensioni che ho trovato più salaci e divertenti.


THE CLASH -COMBAT ROCK (CBS)
Gruppuscolo dell'estrema sinistra con un discreto numero di seguaci, i Clash sono fra quelli che meglio hanno effettuato una sintesi fra combattività e  processi industriali di mercato.
Il loro ultimo simbolo è una stella rossa a cinque punte circoscritta con un cerchio giallo; sovrapposte sono un libro sulle cui pagine sono raffigurate una pistola e la dicitura "il futuro non è scritto" e sotto un altra frase: "conosci i tuoi diritti".
Altri volantini di denuncia musicale sono Car jamming, Red Angel Dragnet, Atom Tan ed altre in una gran miscela di funk, reggae, beat, punk.
Molto più scarno e secco di Sandinista, di questo disco conserva la poliedricità internazionalista. Guest Stars sono: Lauren Bacall, la Casbah, Robert De Niro, New York, Rimbaud, Benny Goodman, Leggere i testi per credere. (t.m.)

THE B52's -MESOPOTAMIA (Island)
Quando uscì questo disco, qualcuno era in Francia. Vide il nuovo disco dei B52's in vendita a soli 38 franchi, cioè a solo 8.170 lire (in Italia ormai un disco costa dalle 10 mila alle 12 mila) e, stupido come un passero in amore, se lo comprò saltellando di gioia per l'affare in quell'istante compito. Poi tornò in Italia e scoprì che da noi, veniva venduto a 6.500 lire. Bhè, comunque ne valeva la pena. (l.b.)

THE MOTELS - ALL FOUR ONE (Capitol)
Martha Davis, la cantante è una bamboletta arrapante. Il disco non so com'è, non l'ho comprato: Playmen costa di meno e ci sono più bambole arrapanti.

giovedì 9 febbraio 2012

Insultare via fax ed Equitalia






Equipaggio: Quadrupede specializzato nello sorreggere lo strascico di una sposa.
Equocanone: Incrocio tra un cavallo e un San Bernardo.
Equinozio: Matrimonio tra cavalli.
Equi: Si dice quando due cavalli sono uguali.
Equanime: Cavalli morti.
Equazione: Calcolo usato nella compravendita dei cavalli
Equa: La bevanda preferita dal cavallo
Equilibrio: Libro realizzato in pelle equina
Equivoco: Cavallo parlante
Equino: Cavallo assente
Equitalia: Agenzia che farebbe meglio darsi all'ippica.


Vedi altre definizioni divertenti

mercoledì 8 febbraio 2012

Ancora il Dizionario illustrato

Calzolaio: la soffitta di una calza.
Caos: nazione dell'Indocina in perenne confusione. Capro espiatorio: Ovino in missione segreta. Contrario: l'opposto di oirartnoc.

Nota: Non molte, ma alcune tra le più brillanti definizione sparse in questo blog, sono frutto della mente di Zack Galassi, altre dello scontro tra le nostre due formidabili intelligenze

martedì 7 febbraio 2012

l'Inizio e la Fine


Non so se sto facendo bene, ma sto riorganizzando questo blog, perchè la disposizione di alcuni argomenti non mi piacciono o perchè ho notato che alcuni vecchi post a cui tenevo sono stati brutalmente snobbati. Siccome io credo nelle mie cose e sono saldo nelle mie convinzioni, ve li ripropongo...non si mai

In principio era il verbo. Allora Dio disse:-E il sostantivo?-

Alcuni teologi si stanno chiedendo se il Giudizio Universale sarà in trentesimi o sessantesimi.

Battute sulla fine del mondo
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